I goriziani “sbancano” il concorsone in Regione
TRIESTE. Gorizia sbanca il concorsone. I primi due assunti in Regione, in attesa che per la categoria D vengano individuati altri tre vincitori, sono, come da graduatoria pubblicata nel sito istituzionale della Regione, Roberto Brezza, classe 1961, e Francesca Sibilla, del 1979. Entrambi nati nel capoluogo isontino, come anche la terza classificata, Alida Gratton (1984).
Per Brezza e Sibilla, secondo decreto firmato da Anna D’Angelo, direttore del Servizio organizzazione, valutazione e relazioni sindacali del personale regionale, è pronto un posto fisso di Categoria C, profilo professionale “assistente amministrativo economico”. I due primi in classifica, Brezza con 59,850 punti, Sibilla con 56,950 (Gratton è a 56,875), sono dichiarati vincitori del concorso che, compresa la categoria D, metteva a disposizione cinque posti di lavoro a tempo indeterminato a Palazzo.
Un evento dopo che, dal 2007, in tempi di perdurante blocco del turnover, la Regione non bandiva alcuna selezione. Alle loro spalle vengono messi in fila altri 90 concorrenti (alla prova orale erano approdati in 92), fino al punteggio di 43,500, dichiarati tutti idonei e perciò potenzialmente “ripescabili” in caso di successive necessità.
Tra i primi dieci ci sono anche Anna Favotto (classe 1976, Udine, 56,625 punti), Matteo Santarossa (1990, Pordenone, 56,575), Nicoletta Belletti (1985, Trieste, 55,875), Barbara Masala (1971, Sassari, 55,300), Elena Anziutti (1980, Tolmezzo, 55,250), Micaela Vogrig (1978, Trieste, 55,200), Maria Martinuzzi (1983, Gorizia, 54,850).
Non resta ora che attendere l’ultimo accertamento del possesso dei requisiti per l’ammissione all’impiego e di quelli previsti dal bando di concorso e per i due primi classificati arriverà il momento del brindisi. Giusto in tempo per evitare la possibile stretta governativa sul fronte delle assunzioni.
Dopo anni in cui la percentuale di sostituzione delle uscite stava risalendo (quest’anno si è raggiunto il 50%, nel 2016 si sarebbe toccato il 60%, con prospettiva 100% al 2018), nella legge di Stabilità viene posto un altro freno alla spesa nel pubblico impiego. La nuova percentuale di turn-over, riguardante tanto la Pa centrale quanto Regioni ed enti locali sottoposti al patto di stabilità interno, è del 25%.
In sostanza un solo ingresso ogni quattro pensionamenti. Di qui la sollecitazione del sindacato alla Regione a fare presto con le assunzioni. Se per i C pare tutto a posto, visto il decreto che completa la procedura, l’urgenza è per i D, vale a dire per gli altri tre posti di lavoro messi in palio dal concorsone.
«L’auspicio è che gli uffici regionali chiudano la pratica in fretta, prima che arrivi la nuova chiusura del governo sul fronte delle assunzioni pubbliche», avvertono Mafalda Ferletti della Cgil funzione pubblica e Massimo Bevilacqua, collega della Cisl. Nei prossimi giorni, appunto per evitare il rischio che Roma possa modificare i numeri in agenda, dovrebbe dunque chiudersi anche il dossier del concorso per i D per “specialista amministrativo economico”.
L’ultimo atto di una partita lunga un anno: dall’esercito iniziale di 5.676 candidati ai 145 superstiti dopo la preselezione e lo scritto) fino alle cinque assunzioni previste. Proprio per quel che riguarda i D, alla preselezione del PalaRubini del 30 giugno scorso erano iscritti 1.717 aspiranti (48 gli esonerati dalla prima prova). Se ne sono presentati 671 e 413 sono risultati promossi.
Tre settimane dopo, alla prova scritta all’università di Udine, la pattuglia (tolte 44 defezioni e aggiunti i 48 già ammessi) era di 417 unità. Corretti gli scritti, l’ulteriore sforbiciata ha lasciato in piedi 53 concorrenti. Come per i C anche per i D verrà definita una graduatoria da cui, a seconda dei fabbisogni, la direzione generale potrà continuare a pescare per ulteriori inserimenti. Renzi permettendo, naturalmente.
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