I gladiatori si sfidano al Teatro romano e catapultano Trieste indietro nel tempo

La manifestazione all’interno del monumento ha richiamato tanti spettatori e curiosi lungo il parapetto 
Un momento della rappresentazione. Foto di Francesco Bruni
Un momento della rappresentazione. Foto di Francesco Bruni

TRIESTE “Iugula o mitte?” Pollice su o giù? Questa domanda è stata posta, ieri pomeriggio, da un antico giudice di gara ai numerosi spettatori assiepati lungo il parapetto di protezione del Teatro romano, catapultati indietro nel tempo, all’età imperiale romana, con di fronte un “reziario”, un gladiatore armato di tridente, pugnale e, appunto, una rete da lancio, vincitore di una “pugna”, una battaglia, per sapere se rilasciare lo sconfitto – “mitte” appunto – o ucciderlo, “iugula” per la precisione.

Trieste, i gladiatori combattono al teatro romano


Era la parte terminale della rievocazione storica andata in scena all’interno del Teatro romano, a cura dell’Associazione culturale scuola gladiatoria “Lvdvs Picenvus”, dalle Marche, nell’ambito del progetto “Un mare di archeologia” promosso in occasione di Trieste Next dalla sezione giuliana della Società friulana di archeologia, dall’Associazione Musica Libera e dal Centro regionale studi di storia militare antica e moderna, con la collaborazione della Soprintendenza Fvg. In verità erano rare le volte in cui si optava per l’uccisione e lo spettacolo di ieri ha voluto porre l’attenzione sulla natura sportiva dei “ludi gladiatori”, cercando di sfatare alcuni luoghi comuni prettamente cinematografici, come il pollice girato per indicare la fine dello sfortunato combattente, anche perché nella realtà il pollice all’insù indicava proprio la spada sguainata quindi la fine per lo sconfitto.

«Abbiamo invitato l’Associazione Ludus Picenus da Ascoli Piceno – ha spiegato Alessandro De Antoni, coordinatore della sezione giuliana della Società friulana di archeologia e del Gruppo di archeologia sperimentale XV Legio Apollinaris (devota ad Apollo, ndr), in quanto stanno sviluppando l’attività gladatoria già da diversi anni e stanno portando avanti una ricerca basata su ritrovamenti archeologici sulla ricostruzione di vari combattimenti gladiatori dal periodo repubblicano romano fino al tardo impero. Qui è stato rievocato un combattimento tipo del tardo impero, anche se la location, il teatro, non è quella originale in quanto gli spettatori erano posti su gradinate che partivano più in alto rispetto al piano di calpestio, tipico degli anfiteatri. Certamente si tratta dello scenario migliore a Trieste in quanto parliamo di un edificio di epoca romana».

Lo spettacolo e l’ingresso dei gladiatori è stato annunciato da un corno, che, come spiegato da De Antoni, «veniva usato dai reparti militari, mentre nelle arene veniva usata la bucina, che ha un suono molto più acuto».—

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