I giovani di Nucleode portano sull’Isonzo la Silicon Valley

C’è a Gorizia un piccolo angolo di Silicon Valley. Che ci crediate o no, è proprio qui, in un ufficio-laboratorio a pochi passi dal parco della Rimembranza, che prendono vita le innovazioni tecnologiche nel settore biomedicale partorite dalla start-up goriziana Nucleode, fondata nel 2017 da un manipolo di trentenni con variegate esperienze e competenze nei campi di medicina, chirurgia e ingegneria, ma anche informatica, graphic design e comunicazione, messe a disposizione per progettare soluzioni all’avanguardia in ambito di quella che gli addetti ai lavori hanno ribattezzato “Smart Health”. Vale a dire l’applicazione delle tecnologie digitali e informatiche più recenti al settore sanitario. Per fare un esempio, i cervelloni goriziani hanno sviluppato una piattaforma informatica che offre supporto al progetto di ricerca Bambino Critico Fvg, condotto in collaborazione con l’ospedale materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, che di recente è stata adottata anche dai pediatri dell’azienda sanitaria universitaria di Udine, dall’ospedale Gaslini di Genova e, da poche settimane, anche dal Policlinico Gemelli di Roma. O ancora, grazie a un accordo con Microsoft (non l’ultima arrivata in campo tecnologico), è stato possibile sviluppare una soluzione che, integrando aspetti di realtà virtuale e di realtà aumentata, consente di interagire attraverso un visore con un organismo tridimensionale virtuale, al quale sarà possibile attribuire le caratteristiche specifiche del paziente. Una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria che, a voler giocare con la fantasia, potrebbe consentire in primis di effettuare con un dettaglio finora impensabile l’analisi preliminare di un organo destinato a subire un intervento chirurgico, oppure addirittura annullare le distanze tra chirurgo e paziente, stabilendo una connessione visuale e operativa tra, ad esempio, la mano di un chirurgo statunitense e il corpo di un paziente in Friuli Venezia Giulia. A guidare il gruppo di Nucleode è il giovane amministratore delegato Daniele Piccolo, diplomatosi al liceo scientifico “Duca degli Abruzzi” di Gorizia prima di conseguire una doppia laurea in medicina e ingegneria, affiancato nel cda da Maksim Sinik. La squadra si completa con Matteo Vivona, Riccardo Gulin, Stefano Casasola e Stefano Miceli. «L’obiettivo di questo nostro primo anno di vita – ha spiegato Piccolo – era quello di riuscire a validare la nostra idea imprenditoriale agli occhi di un settore, quello sanitario, che giustamente deve porre molta attenzione prima di abbracciare nuove tecnologie. Prima di muoverci in ambito commerciale e mediatico, quindi, abbiamo approfittato di alcune collaborazioni prestigiose, come quella con Microsoft, per dare validità alle nostre idee e raccogliere feedback sulle esigenze del personale medico e amministrativo che lavora nella sanità. Da questa raccolta di informazioni abbiamo avuto la conferma che siamo in grado di tradurre le esigenze del settore in servizi concreti». Insomma, la Silicon Valley, la regione californiana che rappresenta un faro nell’innovazione tecnologica a livello mondiale, potrebbe essere più vicina di quanto si possa pensare.
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