I “gettonifici” di piazza Unità a Trieste. Paghette mensili fino a 1.600 euro

I consiglieri incassano tre volte più degli altri colleghi regionali. Pesa la raffica di commissioni: ben 132 sedute in otto mesi

TRIESTE Quanto costa ai contribuenti triestini un consigliere comunale? Ben tre volte più che un eletto nei Municipi di Udine, Gorizia e Pordenone. I politici nostrani infatti portano a casa in media 930 euro lordi al mese a fronte dei circa 300 euro degli altre tre realtà regionali. Un primato su cui pesa in particolare il grande “business delle commissioni”: solo nei primi otto mesi di quest’anno ne sono state convocate 132 a fronte di una ventina di sedute d’aula. Una vera e propria raffica di convocazioni - a volte richieste persino per discutere una singola mozione, come scriviamo nell’articolo in basso -, che frutta a pieno titolo alle commissioni l’appellativo di “gettonifici”.

Il compenso previsto per ogni seduta è di 104 euro lordi. Una cifra identica a quella garantita per le riunioni del Consiglio e che, moltiplicata per la scarica di sedute dall’inizio dell’anno e il numero dei consiglieri eletti (40 più il sindaco), porta a quota 289.553 euro lordi il “tesoretto” speso dalla città di Trieste per pagare i gettoni di presenza nei primi otto mesi dell’anno.

Va detto peraltro che, in caso di più commissioni nell’arco della stessa giornata, il gettone resta unico. Esistono inoltre sedute che non danno diritto a “paghette”: si tratta delle convocazioni della commissione Trasparenza (7 dall’inizio dell’anno), di quelle della commissione Speciale (2), delle riunioni dei capigruppo (30 da gennaio) e di quelle dell’Ufficio di presidenza (3). Sedute gratuite a cui si affiancano, come detto, le 132 retribuite, numero che non ha eguali in regione. Ecco quindi spiegata la corposa differenza di compensi: se un consigliere triestino percepisce come detto 928 euro lordi medi al mese, il suo collega di Udine ne porta a casa in media 280 euro al mese, quello di Gorizia tra i 250 e i 300 a Gorizia e l’eletto a Pordenone circa 300.


Ma chi è il recordman di gettoni in Municipio? A sbaragliare gli avversari è Maria Teresa Bassa Poropat che, nei primi due quadrimestri del 2018, ha percepito 12.792 euro lordi, pari a 1.599 euro al mese. Del resto chi, come l’ex presidente della Provincia eletta con Insieme per Trieste, è l’unico rappresentante del proprio partito in Consiglio, è chiamato a far parte di più commissioni. Succede anche per consiglieri come Roberto De Gioia dei Verdi-Psi (11.752 euro lordi in 2 quadrimestri, 1.469 al mese) e Fabio Tuiach confluito nel Gruppo Misto (10.764 in 2 quadrimestri, 1.345 al mese) e accadrà anche per Sabrina Morena, unica esponente di Sel subentrata a Roberto Cosolini approdato in Regione.

Ma c’è anchi riesce a mettere insieme “gruzzoli” consistenti pur facendo parte di gruppi più numerosi in aula. È il caso di Salvatore Porro di Fdi con 1.586 euro al mese, e Everest Bertoli, Antonio Lippolis (ora in Regione) e Claudio Michele della Lega (rispettivamente 1.287, 1.228 e 1.248 euro al mese). Seguono Francesco Panteca e Roberto Cason delle Lista Dipiazza con 1.176 e 1.170 euro al mese. In fondo alla lista degli “acchiappa gettoni” Laura Famulari del Pd con 487 euro al mese, e Claudio Giacomelli di Fdi con 338.


Non sempre poi la presenza in commissione è sinonimo di reale partecipazione. Spesso, durante le riunioni, c’è chi aggiorna la sua pagina Facebook, e chi porta avanti la sua attività extra Consiglio lavorando sfacciatamente al computer mentre prosegue noiosa la discussione. Intanto, però, il gettone scatta e il contribuente paga.

La commissione convocata con maggior frequenza - ventinove volte in otto mesi -, è la seconda, chiamata ad occuparsi di Bilancio e patrimonio e presieduta dal compagno di partito del sindaco, Roberto Cason. A ruota, con 28 convocazioni, c’è la terza commissione, che si occupa di Commercio, turismo e partecipate ed è presieduta da Francesco di Paola Panteca, altro consigliere della Lista Dipiazza. I più “parsimoniosi” nelle convocazioni sono invece Manuela Declich e Michele Babuder, entrambi di Forza Italia, rispettivamente presidenti della V (cultura e educazione) convocata nove volte, e della IV commissione (lavori pubblici, patrimonio, verde) chiatta a riunirsi venti volte. —




 

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