I genitori di Regeni: "Chiediamo sempre più forte la verità"

ROMA. «Sono trascorsi ormai sei mesi dalla sparizione del nostro Giulio. Siamo qui a chiedere sempre più forte verità e giustizia». Questo hanno detto i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio, in collegamento telefonico con il Pantheon dove, alle 19.41 (orario della sparizione del ricercatore italiano al Cairo il 25 gennaio scorso) sono state accese lunedì 25 luglio decine di fiaccole per ricordare il giovane. «Grazie a tutti coloro che hanno organizzato la fiaccolata e a tutti coloro che sono lì in piazza a Roma - ha detto la madre -. Anche noi abbiamo acceso delle piccole fiaccole. Sempre e ancora giallo per lui».
«A oggi non sappiamo ancora perché Giulio sia stato ucciso. Da parte delle autorità egiziane non c'è stata affatto la collaborazione promessa, negandoci di accedere agli atti del fascicolo e ottenere il traffico delle celle telefoniche - affermano i genitori in un messaggio inviato agli organizzatori -. Avevamo chiesto anche se è vero che esistano due fascicoli aperti su Giulio, ma neanche a questa domanda abbiamo ottenuto risposta. Siamo preoccupati per tutti coloro che cercano di aiutarci in Egitto, perché stanno mettendo a rischio la loro libertà e la loro incolumità. Invitiamo le autorità ad una risposta, non si tratta di una questione di tempo ma di solidarietà umana. In caso di risposte mancate aumenteremo le pressioni per ottenerle».
«Con questa manifestazione vogliamo ridare luce alla campagna per Giulio che purtroppo non ha ancora ottenuto alcun risultato. Il governo italiano non dimentichi Giulio» ha detto il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, durante il sit-in organizzato assieme ad Antigone-Cild con l'adesione di ltre associazioni.
Intanto anche la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha ricordato i sei mesi dalla scomparsa di Regeni: «Il ricordo di Giulio e soprattutto la voglia di conoscere la verità sono vivissimi tra noi e continuano a pungolare il senso di giustizia di una comunità», ha detto: «E' importante che le istituzioni a ogni livello tengano alta l'attenzione su questo caso, che tocca la nostra Regione in modo speciale ma che è a tutti gli effetti anche un punto di principio nazionale nell'affermazione dei diritti, ribadito dal Parlamento. La larga partecipazione in tutto il Paese a questo triste anniversario - conclude - conforta sul grado di consapevolezza civile che pervade cittadini e amministratori. È una determinazione che nutre la speranza».
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