I funghi non hanno segreti: 300 esemplari a Cormons

CORMONS Oltre 300 esemplari di tutti i tipi: commestibili, velenosi o mortali. E altrettante presenze per una due-giorni segnata dal successo soprattutto in occasione dell’inaugurazione avvenuta sabato pomeriggio. È stata molto partecipata anche questa 34a edizione della Mostra del Fungo che a Cormons in sala Italia ha richiamato appassionati da tutto il Friuli Venezia Giulia e anche dalla Slovenia, per visionare funghi provenienti quasi tutti dalla nostra regione.
«In Italia – ha spiegato il curatore dell’esposizione, Duilio Persoglia – esistono circa 3.000 esemplari riconoscibili, noi qui ne abbiamo circa un decimo tutti riscontrabili sul nostro territorio regionale. Ci sono anche alcune particolarità: ad esempio il Meripulus Gigantes, un fungo coriaceo e molto evidente che però è difficile da trovare. In zona si può riscontrare solo al parco Basaglia di Gorizia, dove evidentemente ha trovato le condizioni ideali per emergere».
Molti i curiosi che hanno voluto andare a vedere gli esemplari di fungo esposti su alcune tavolate. Ognuno con la propria descrizione curata dagli organizzatori.
Quest’anno non c’era invece un altro protagonista della mostra negli scorsi anni: «Sì, in quest’occasione non abbiamo l’Azeroe Rubra, che ha la particolarità di crescere in Italia solo ed esclusivamente a Cormons nel parco di Plessiva: si pensi – aggiunge Persoglia – che questa tipologia nel mondo è presente solo qui e in Australia, da dove proviene. Si pensa che le sue spore siano arrivate fin qui con qualche carico di legname macinato proveniente dall’Oceania, e che abbia poi trovato un proprio habitat naturale ideale qui a Cormons».
I funghi esposti in sala Italia erano stati raccolti dai soci della federazione regionale dei gruppi micologici: tante le varietà, dall’Astropharia alla Fistulina Hepatica, conosciuta anche come lingua di bue, dal colore rosso sgargiante. E poi la Grifola, esemplare capace di arrivare a dimensioni importanti (fino a 15 chili di peso) e il Phallus Impudicus, le cui spore si trasmettono solo grazie alle mosche che le trasportano da un posto all’altro. Immancabili l’Amanita Muscaria e quella Falloide, così come diverse tipologie di porcini dalle grandezze più disparate.
Insomma, è stata una vera e propria occasione di riflessione e confronto: a curare la mostra, oltre a Persoglia, anche il micologo triestino Paolo Piccione. C’è stata poi l’occasione, sabato sera, anche per una benaugurante e ghiotta castagnata bagnata con tanto di ottima ribolla. «Per la nostra sezione – ha sottolineato il presidente del Gruppo Micologico Cormonese, Franco Brandolin – composta da un centinaio di soci l’esposizione annuale è un momento anche per stare assieme e condividere una passione che per molti di noi dura da una vita. Manca forse un po’ di ricambio generazionale: oggi i giovani sono forse meno attratti da questo particolare mondo. Si pensi che fino a qualche anno fa il nostro gruppo arrivava fino a 280 soci, ma erano davvero altri tempi...». —
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