I fumatori sono scatenati Tornano i compratori di sigarette a stecca intera

Bumbaca Gorizia 12.03.2020 Tabaccheria via Crispi © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 12.03.2020 Tabaccheria via Crispi © Foto Pierluigi Bumbaca

Marco Bisiach

Fino a poche settimane fa, si ragionava in pacchetti. Ora, invece, si parla di stecche. I tabaccai confermano che se c’è un trend che davvero l’epidemia di Covid-19 e le limitazioni ad essa legate hanno letteralmente stravolto, ribaltato, è quello delle vendite di sigarette in città, praticamente raddoppiate se non addirittura triplicate.

Non che la quarantena abbia avvicinato più persone al vizio del fumo: semplicemente, con i confini chiusi, non ci si rifornisce più in Slovenia, per quell’abitudine che negli anni aveva messo in ginocchio un intero settore in città. «I conti sono presto fatti – conferma Vasilka Nikolova, dipendente dell’edicola e tabaccheria Tortora di via Crispi -. Gli ordini settimanali di sigarette sono quasi triplicati, e se in precedenza la maggior parte dei fumatori acquistavano un pacchetto singolo, o poco più, adesso si parte dai 5 o 6 pacchetti, per arrivare spesso a intere stecche». «Vero, quella di vendere intere stecche era un’abitudine che non avevamo più da una vita, e per certi versi fa uno strano effetto – osserva anche Delia Giustizieri, dell’omonima rivendita di via 9 Agosto -. Le vendite di sigarette sono quantomeno raddoppiate». Certo ci sono ancora degli aspetti non chiarissimi nei decreti, e in molti tra i tabaccai vorrebbero più trasparenza, ad esempio sulla possibilità o meno di continuare a vendere le sigarette – evidentemente bene non “essenziale” - anche nella giornata di domenica. «Noi la domenica vendiamo solo i giornali e nulla che preveda lo scontrino, mentre per le sigarette resta attivo il distributore automatico all’esterno – dice Pedro Boschini, dell’edicola-tabaccheria Trampus di corso Italia -. Come mai la gente compra intere stecche adesso? Credo sia anche una questione psicologica, e dipenda dal timore inconscio di restare senza, o che per l’emergenza si arrivi alla chiusura totale anche delle tabaccherie». «Vendiamo più del doppio delle sigarette rispetto al solito – conferma anche Francesca Pelosi, della tabaccheria Duca d’Aosta -, e anche se abbiamo perso qualche cliente che arrivava dalla Slovenia, abbiamo ritrovato quelli che si servivano oltreconfine: speriamo che si riabituino alla maggiore qualità dei nostri prodotti, scegliendoci anche quando questa emergenza sarà passata». —

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