I friulani si mangiano il “cotto” triestino: ora Masè diventa Bts

L’azienda di salumi ceduta per 1 milione e 150 mila euro alla società che l’aveva affittata. Era l’unica offerta. «Apriremo 70 nuovi negozi»
Di Gabriella Ziani

La fallita Salumi Masè ha un nuovo proprietario. È la Bts, società friulana che già aveva preso in affitto l’azienda di via Ressel e i suoi punti vendita lo scorso aprile con l’intenzione di un successivo atto di acquisto, impegnandosi a versare 1,1 milioni di euro. Ieri alle 9.30 in Tribunale scadevano i termini per le offerte della procedura competitiva. Ma nessuna busta era arrivata sul tavolo del giudice. L’unica offerta è rimasta quella di Bts che già gestisce stabilimento e rete commerciale, con un minimo aumento di 50 mila euro rispetto al patto di partenza.

Il curatore fallimentare Giovanni Turazza aveva emesso però un bando con la richiesta di 1,8 milioni visto che la perizia sui beni immobili della società di via Ressel aveva dato questa maggior valutazione. Sarebbero state comunque prese in considerazione, era stato annunciato, anche offerte inferiori (ovviamente la Bts aveva un diritto di prelazione, cosa che forse ha scoraggiato altri possibili concorrenti, ma è solo un’illazione).

«La Bts ha un po’ alzato la cifra, a 1 milione e 150 mila euro - racconta Turazza -, sentito il comitato del creditori, e considerata la situazione, il giudice delegato dott. Giovanni Sansone ha aggiudicato l’azienda alla Bts. Ora ci sono 30 giorni di tempo per il pagamento e per gli atti di trasferimento della proprietà, quindi per il vero e proprio contratto di vendita, di seguito si potrà avviare una prima ripartizione ai creditori, iniziando prima di tutto dai creditori con i primi gradi di privilegio, che sono i dipendenti e le banche».

Della Bts è amministratore delegato Dino Fabbro e della società fanno parte le famiglie friulane Fulchir e Soldati. Non solo soddisfazione esprime la nuova proprietà per aver acquisito «il prestigioso marchio triestino della gastronomia artigianale affermato sul mercato nazionale e internazionale come “brand” vicino ai principi di genuinità e artigianalità alimentare». Annuncia già, infatti, enormi sviluppi per l’azienda: «Uno dei nostri primi obiettivi - dice l’imprenditore Carlo Fulchir - è consolidare l’organizzazione e creare le condizioni per rilanciare Masè sul mercato, con la qualità e l’affidabilità che le sono state riconosciute in tutti questi anni da collaboratori, clienti e cittadinanza. Vogliamo partire da qui per crescere ancora di più e meglio: puntiamo a 20 nuovi negozi in regione entro i prossimi tre anni, più una cinquantina in “franchising” prevalentemente nel Nord e Centro Italia. E guarderemo con grande attenzione anche all’estero».

Settanta nuovi negozi? Una promessa ancora più sensibile riguarda gli organici: «Garantiremo e sicuramente svilupperemo i livelli occupazionali attuali». Ma nell’agenda ci sono anche azioni di marketing e vendita via Internet.

Prosegue infatti Fulchir: «La metodologia di produzione, completamente artigianale che avviene nei 2000 metri quadrati del laboratorio di via Ressel, la cura e la qualità degli ingredienti restano la forza di Masè. Ma puntare sull’artigianalità non vuol dire trascurare le moderne evoluzioni dei canali di vendita: guardiamo anche alle nuove tecnologie, all’e-commerce, e a strategie di marketing per la fidelizzazione dei clienti e per la valorizzazione dei nostri prodotti sul mercato globale».

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