I fedelissimi del sindaco Dipiazza fra giunta e “macchina”

Un doppio ritorno al passato con Rossi e Grilli nuovamente assessori Terranova rientra da supermanager. Il rebus del capo di gabinetto
Roberto Dipiazza la notte delle elezioni: al suo fianco Giorgio Rossi e Carlo Grilli
Roberto Dipiazza la notte delle elezioni: al suo fianco Giorgio Rossi e Carlo Grilli

TRIESTE. Tutti gli uomini del sindaco. I fedelissimi che l’hanno seguito nel corso della campagna elettorale, e prima ancora, sono pronti a scortarlo nel suo nuovo quinquennio amministrativo. Roberto Dipiazza sta definendo la sua squadra a tutto tondo. Sta sistemando le pedine sulla mappa, fra giunta e posti nello staff interno alla macchina comunale. Giorgio Rossi, presidente della lista Dipiazza, e Carlo Grilli, altro storico esponente della formazione civica del primo cittadino, sono i suoi designati a entrare in giunta: l’ha recentemente confermato lui stesso, sebbene equilibri fra alleati e desideri degli altri partiti della coalizione potrebbero anche riaprire il discorso. Rossi e Grilli, comunque, sono stati costantemente al fianco di Dipiazza nella volata verso il voto, loro che già nei primi due mandati fra 2001 e 2011 erano entrati nei rispettivi esecutivi (Rossi prima ai Lavori pubblici e poi all’Educazione, Grilli dal 2006 alle Politiche sociali). A riprova del forte legame instaurato da tempo, c’è pure la presenza di Rossi accanto a Dipiazza, tre giorni fa, per il passaggio di consegne da Roberto Cosolini al suo successore alla guida del municipio.

 

 

Il sindaco ha chiarito di volere in giunta assessori che non siano anche consiglieri: significa che Rossi e Grilli, così come il vicesindaco designato Pierpaolo Roberti (Lega Nord), dovranno lasciare lo scranno guadagnato alle urne. Mosse che apriranno le porte dell’aula consiliare a Massimo Codarin e Roberto Cason per la Lista Dipiazza e al leghista Michele Claudio, al momento spettatori interessate delle dinamiche post elettorali.

Ma non c’è, evidentemente, solo la partita della giunta. Dipiazza sta portando a chiusura il mosaico del suo staff dentro la macchina comunale. È noto che voglia riportare a palazzo Cheba Santi Terranova, già segretario generale oltre che direttore generale e capo di gabinetto con lo stesso Dipiazza, con il quale è consolidato il rapporto fiduciario. Cosolini aveva istituito nel 2011, poco dopo la sua elezione, il Servizio gabinetto del sindaco con la dotazione organica incrementata di una posizione dirigenziale, assegnata a Miryam Taucer. Oltre al capo di gabinetto, aveva assunto Stefania Lenarduzzi alla sua segreteria particolare ed Eugenia Fenzi quale portavoce. Inoltre, aveva chiamato Filomena Falabella come segretario generale. Posto che ovviamente i nomi saranno altri, Dipiazza cambierà schema o manterrà l’assetto? Si vedrà. Intanto l’iter per arrivare alla nomina del nuovo segretario generale (ora il reggente è Fabio Lorenzut) è stato avviato.

Prevede che il Comune segnali la casella vuota al Ministero dell’Interno, segue la pubblicazione da Roma dell’elenco delle sedi “vacanti”: a quel punto le persone che ne hanno titolo (iscrizione all’albo dei segretari generali) presentano domanda all’amministrazione municipale. Ci sono poi dieci giorni di tempo per la decisione: il Comune, esaminate le istanze, individua uno fra i candidati e ne comunica il nominativo al Ministero. Che, completate le verifiche dei requisiti, assume il provvedimento finale e incarica il prescelto di prendere servizio da una determinata data. Terranova certamente parteciperà alla selezione, i titoli li ha e quindi, alla luce della volontà di Dipiazza, la partita ha un esito già certo. Dal punto di vista giuridico, una volta rientrato in piazza Unità, dovrà lasciare i Comuni di Muggia e di Grado dove - in virtù di una convenzione stipulata fra gli stessi - esercita per entrambi contestualmente la funzione di segretario generale. C’è anche da ricordare come la riforma Madia prevede nel giro di due anni la soppressione di questa figura: gli iscritti all’albo confluiranno in quello unico della dirigenza, tarato per guardare a posti apicali nelle amministrazioni. Siccome Dipiazza ha deciso di affidare a Terranova - come in passato - pure le incombenze da direttore generale, le nuove norme non influiranno più di tanto sul profilo del manager siciliano. Rimane da capire se assorbirà pure i compiti da capo di gabinetto.

In pole position per il ruolo di portavoce c’è infine il giornalista Vittorio Sgueglia della Marra, lo spin doctor della campagna elettorale di Roberto Dipiazza. Un altro dei fedelissimi che nelle passate settimane hanno trascorso ore e ore spalla a spalla con il neosindaco, studiando - nella fattispecie - strategie e contenuti della comunicazione a media e cittadini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo