I fedeli di Romans: «Le campane suonino dalle 6»

Non gradita la scelta del prete di posticipare il primo rintocco dopo le proteste di un residente
Di Edo Calligaris

GRADISCA. Dopo il gallo canterino arrivano le campane, con i loro “din-don-dan” mattutini, a disturbare e a far insorgere qualcuno che risiede a Romans d'Isonzo. Quei “din-don-dan”, posti come sillabe, che meglio di ogni altra parola raffigurano il suono delle campane, quali festosi strumenti musicali o bronzi irritanti ed irriverenti, a seconda delle interpretazioni, a volte annunciatrici di vicende tristi e dolorose, a volte, invece, portatrici di felicità e di gioia, almeno - forse -, nel momento in cui i loro rintocchi squarciano l'aria per annunciare un nuovo giorno tutto ancora da vivere, da scoprire e da gustare. Un suono orribile, invece - almeno così pare -, per qualcuno che non riesce proprio a capire e a darsi una spiegazione logica sul come mai la gente, forse da secoli, abbia sopportato e sopporti tuttora l’annuncio del nuovo giorno alle 6 del mattino.

Davvero orribile, oppure no? Modi diversi, in definitiva, di concepire le funzioni e gli orari in cui iniziare a tirare la corda delle campane, che ultimamente sono sfociate in delle vere e proprie diatribe, anche a suon di carte bollate, che a macchia di leopardo hanno investito qualche comunità locale, sempre più alle prese con una società e un modo di vivere che di giorno in giorno diventano sempre più febbrili, frenetici e nervosi, fino al punto da abbassare il livello di sopportazione e di tolleranza delle persone nei confronti del suono delle campane, ma pure dei campanili coi loro orologi, che scandiscono le ore anche di notte.

A condividere la tesi della scarsa sopportazione sono molti cittadini di Romans, che non hanno per nulla gradito l'annuncio che la Parrocchia ha affidato in questi giorni al suo pieghevole settimanale dal titolo “il Seme”, in cui si legge: “Si avvisa che a seguito di alcune richieste da parte di parrocchiani, al fine di ridurre parzialmente l’impatto acustico, le campane suoneranno alle 7 del mattino anziché alle 6”.

Uno spostamento d'orario per nulla gradito in paese, dove è scattata la caccia al responsabile della protesta inoltrata alla Parrocchia romenese e che - a quanto si dice - pare risieda non proprio sotto il campanile, ma a una distanza tale da mitigare i decibel prodotti dalle campane.

«Hanno sempre suonato alle 6 e non vedo il perché si debba cambiare orario», sbotta qualcuno, che punta il dito contro coloro che mal sopportano il suono mattutino, mentre altri si lamentano pure che di notte l’orologio, disinnescato, non batte più le ore che, dice, “a me tenevano compagnia”.

In conclusione, il copione pare si ripeta, come in altre occasioni, con tanti a favore e solo qualcuno contro il suono delle campane. E forse siamo soltanto all'inizio della disputa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:campaneproteste

Riproduzione riservata © Il Piccolo