I falsi promotori della maxitruffa, Sincovich patteggia un anno e 5 mesi

Il muggesano versa un risarcimento da 8.500 euro. Esce di scena anche la compagna dell’ex trader Gaiatto

Quattro milioni di euro di immobili allo Stato, come riporta anche il Messaggero Veneto, e, per il momento, 20,81 euro di risarcimento a testa e un orologio Cartier da spartirsi fra i 1.081 risparmiatori che si sono costituiti parte civile contro l’ex trader Fabio Gaiatto, 43 anni, portogruarese e gli altri indagati per la maxitruffa legata al mercato Forex (più di mille querele a Nordest e in tutta Italia, raccolti abusivamente 72 milioni di euro, ndr). «Siamo delusi, è una farsa», ha scosso il capo uscendo dal centro culturale Moro di Cordenons uno dei pochi risparmiatori che hanno deciso di assistere all’udienza.

Ammontano a circa 22.500 euro le somme versate sul conto corrente aperto dalla Procura per le vittime dai tre imputati che hanno patteggiato ieri, la compagna del trader Najima Romani, 32 anni (un assegno di 5 mila euro e il Cartier), il counselor bergamasco Massimo Baroni, 49 anni (9 mila euro) e il maestro di tango muggesano Ubaldo Sincovich, 65 anni (8.500 euro). Il gup Monica Biasutti, che è subentrata al collega Eugenio Pergola nella valutazione dei patteggiamenti per una questione tecnica, ha ritenuto congrue le pene.

Botte al figlio “somaro”, papà patteggia la pena a Trieste
Silvano Trieste 22/02/2010 Tribunale dei Minori di Trieste, Omicidio Pedron


Quattro anni e due mesi e 10 mila euro di multa: è questo il conto presentato dalla giustizia a Najima Romani, difesa dall’avvocato Elisa Trevisan per l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa e autoriciclaggio. Il calcolo della pena, senza lo sconto di un terzo previsto dal rito, partiva da 6 anni e 3 mesi. La compagna di Gaiatto, in cella dalla vigilia di Natale dell’anno scorso, è apparsa tesa e scossa nel giorno del verdetto. «Quattro anni e due mesi sono un colpo – ha confermato l’avvocato Trevisan –. Nei prossimi giorni andrò in carcere a trovarla. Usciamo non di scena, ma dall’udienza preliminare. È ancora presto per parlare di detenzioni alternative al carcere, siamo in attesa che la sentenza passi in giudicato». Il gup Biasutti ha disposto la confisca di tutti i beni sequestrati per equivalente alla Romani e alle società di cui risultava amministratrice di diritto, in quanto proventi dell’autoriciclaggio. Compresi i palazzi di pregio e gli appartamenti al mare della Studio holding doo con sede a Pola, ora fallita.

Hanno scelto di sfilarsi subito dal processo con la condizionale Sincovich e Baroni: il primo ha concordato 17 mesi di reclusione e 7 mila euro di multa, il secondo 18 mesi e 3 mila euro. Una strategia processuale, come hanno spiegato i rispettivi difensori, gli avvocati Claudio Vergine («È stata respinta la nostra richiesta di proscioglimento) e Andrea CiccaroneBaroni non pagherà le spese legali delle parti civili: compensate, riconosciuti il comportamento processuale, il risarcimento spontaneo e ruolo del tutto marginale»). La Procura contesta a Sincovich di avere indirizzato 17 clienti a Gaiatto (dai quali è stato raccolto poco più di mezzo milione), a Baroni 18 clienti per 414 mila euro. Per le difese i due, a loro volta investitori, si limitarono a consigliare l’affare a parenti e amici.

Tutte le parti civili hanno deciso di rimanere costituite nel processo penale contro Gaiatto, ritenuto dalla Procura il vertice dell’associazione per delinquere. Difeso dall’avvocato Guido Galletti, sarà processato dal 29 maggio solo sulle carte dei pm. La scelta del rito abbreviato assicura a Gaiatto, in caso di condanna, uno sconto di pena. Le udienze saranno celebrate al tribunale di Pordenone e non più in trasferta a Cordenons. Il trader parteciperà alla discussione (19 giugno). Sentenza attesa il 3 luglio.

Al via la requisitoria. Il pm Monica Carraturo si è concentrata sulla maxitruffa e sul ruolo dei procacciatori di clienti e del creatore del sito. Il pm ha anticipato che chiederà per tutti i collaboratori di Gaiatto il rinvio a giudizio. Se riuscirà a recuperare i soldi per risarcire entro il 28 marzo, potrà patteggiare anche la contabile slovena Marija Rade, 64 anni (avvocato Damijan Terpin), prestanome in tre società per Gaiatto. La Procura ha attribuito un ruolo di primo piano a Claudia Trevisan, 47 anni, di Fossalta di Portogruaro (secondo l’accusa ha procacciato 154 clienti per più di 2,5 milioni di euro raccolti), Giulio Benvenuti, 33 anni, vicentino (140 clienti per 3,1 milioni di euro), Massimiliano Vignaduzzo, 47 anni, di San Michele al Tagliamento (168 clienti per 2,7 milioni). Niente consenso del pm al patteggiamento di quest’ultimo: troppo esiguo il risarcimento. Per l’accusa non potevano non sapere che i risparmi - 67 milioni di euro secondo i calcoli dell’accusa – fossero stati raccolti abusivamente, in barba al divieto della Consob e che si trattasse di una truffa, visti i rendimenti surreali promessi (10% ogni 3 mesi).

Il pm ha ritenuto provato a vario titolo il coinvolgimento di tutti i promotori nell’abusivismo finanziario: cartelline o elenchi con i nomi dei clienti e profitti, file gestionali della Venice in cui erano loro attribuiti, mail in cui inviavano i contratti sottoscritti, chat con Gaiatto in cui gli chiedevano cosa dire ai risparmiatori, riunioni periodiche in cui concertavano la spartizione delle provvigioni, le querele dei clienti. Ad alcuni erano state assegnate auto aziendali di lusso, come una Porsche Cayenne a noleggio, per dare lustro all’immagine della Venice.—


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo