I due assi del Porto Vecchio di Trieste: ecco come cambierà la viabilità

La riqualificazione dell’antico scalo introdurrà una rivoluzione nella mobilità tra doppio percorso, cabinovia e bretella
Francesco Codagnone
Ruspe in azione al Molo IV (foto Lasorte)
Ruspe in azione al Molo IV (foto Lasorte)

TRIESTE L’apertura della bretella dalla stazione ferroviaria al centro congressi e la sperimentazione della linea urbana numero 20 sono state solo le prime due novità in ambito di mobilità all’interno del Porto Vecchio.

Al posto dell’ex parcheggio del Molo IV a Trieste sorgerà una piazza pedonale
Ecco come diventerà l'area del Molo IV

Entro il 2026, terminati i cantieri del Pnrr, il modo di muoversi da e verso lo scalo cambierà radicalmente con percorsi ciclopedonali immersi nel bosco lineare, la cabinovia metropolitana per risalire l’altipiano e il nuovo viale monumentale a senso unico, che dalla riviera barcolana permetterà di raggiungere il centro evitando il traffico di viale Miramare.

LA BRETELLA

Il piano viario nel futuro Porto Vecchio prevede due assi principali e paralleli. Arrivando dalle Rive, si potrà procedere verso la stazione ferroviaria lungo corso Cavour, oppure immettersi nella bretellina parallela allo stesso, attualmente unico punto di accesso al Molo IV dopo la chiusura del varco di piazza Duca degli Abruzzi.

Per consentire questa manovra il senso di marcia della stradina (per ora percorribile solo da largo Santos) dovrà essere invertito, mentre lo snodo sarà verosimilmente regolato da un semaforo a specchio. Svoltando dietro il Miela si potrà dunque procedere direttamente verso la bretella del Porto Vecchio, che diventerà a sua volta a senso unico in direzione Barcola, fino alla rotonda del centro congressi.

Lasorte Trieste 24/08/24 - Molo IV, Cantiere
Lasorte Trieste 24/08/24 - Molo IV, Cantiere

IL NUOVO ASSE

Ritornando in città si potrà percorrere il nuovo viale monumentale, principale asse viario del futuro Porto Vecchio-Porto Vivo. Il cantiere è finanziato dal Pnrr con 19 milioni di euro ed è stato affidato alle ditte Mari & Mazzaroli, Rosso e Adriacos, Rup incaricato è l’ingegner Giulio Bernetti.

Ex parcheggio del Molo IV a Trieste, ruspe pronte a demolire l’ingresso
In alto, l’ingresso al Molo IV, in via di smantellamento, in basso il piazzale semi deserto. A destra uno schema della nuova via di accesso foto Lasorte

Il progetto prevede un nastro stradale largo circa 20-25 metri, di cui un terzo riservato a due corsie per auto e mezzi pubblici. Nell’assetto finale sarà a senso unico di percorrenza in direzione centro città, ma «il progetto consente flessibilità, anche in relazione ai lavori che ci saranno sugli edifici, alle esigenze del trasporto pubblico e altre attività», precisa l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi.

IL VIALE MONUMENTALE

Il resto del viale sarà prevalentemente pedonale, dotato di illuminazione e verde pubblico e pavimentato con i masegni recuperati durante i lavori di scavo per i sottoservizi. Ricopriranno tutta la parte pedonale, a meno di una piccola corsia in materiale permeabile, più agevole per persone con ridotta mobilità, genitori con passeggini o anziani con deambulatori. Il percorso sarà lambito dai vecchi binari del porto, e da una ciclabile verso Trieste.

Ex parcheggio del Molo IV a Trieste, ruspe pronte a demolire l’ingresso
In alto, l’ingresso al Molo IV, in via di smantellamento, in basso il piazzale semi deserto. A destra uno schema della nuova via di accesso foto Lasorte

LE CICLABILI

Questo percorso sarà dedicato ai ciclisti “lepre”, più veloci, che da Barcola potranno raggiungere la città appunto costeggiando il viale monumentale, mentre in direzione opposta potranno sfruttare la corsia dedicata sulla bretella. Percorsi più dolci saranno realizzati attraverso il parco lineare, che si svilupperà dal Molo IV alla stazione Bovedo: di qui i ciclisti potranno salire in Carso con la cabinovia, o proseguire verso il campus sportivo che sorgerà al Terrapieno di Barcola.

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Il terrapieno di Barcola. Foto Lasorte

LE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Il progetto del Porto Vecchio prevede la completa rimozione delle barriere architettoniche. Tutti i marciapiedi lungo il viale monumentale saranno quindi a raso terra, meno che in tre soli punti – all’inizio, a metà e alla fine del percorso – dove, in accordo con la Soprintendenza, lo stesso verrà rialzato, così da realizzare altrettanti eventuali fermate per bus.

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Uno dei moli del vecchio scalo da riqualificare Foto Lasorte

IL TRASPORTO PUBBLICO

A inizio settembre terminerà la sperimentazione della linea 20 tra Muggia e Barcola attraverso la bretella del Porto Vecchio, mentre la linea 6 tornerà a sostare al centro congressi. Altra iniziativa riuscita, questa via mare, è la linea Miramar, che fino alla fine del prossimo mese accompagnerà dal centro fino a Miramare, sostando per il Molo Zero.

In prospettiva, l’idea dell’assessore alla Pianificazione territoriale Michele Babuder è che «ci sia sempre una linea di autobus attraverso lo scalo», anche per sfruttare meglio il park del convention center. «I colloqui con le istituzioni sono in corso», conferma il presidente di Trieste Trasporti Maurizio Marzi Wildauer, evidenziando come «il futuro del Porto Vecchio richiederà una vera e propria rivoluzione al trasporto pubblico», che sia capillare nello scalo e connesso con l’apertura del viale, le stazioni della cabinovia ma anche con la viabilità nel resto della città. Ad esempio, si dovrà ripensare all’uscita per gli autobus che attraversano Porto Vecchio in direzione centro. Al momento avviene attraverso il varco di largo Santos, con svolta obbligata verso corso Cavour: scomodo per chi invece deve raggiungere la stazione dei treni.—

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