I diplomi speciali assegnati dai “prof” di Sant’Egidio

Una sessantina gli attestati consegnati a cittadini stranieri che hanno frequentato i corsi di italiano. «L’accoglienza  è un motore di energia»
Lasorte Trieste 08/11/19 - Via Filzi, Scuola Interpreti, Premiazione Scuola d'Italiano, Comunità di S.Egidio
Lasorte Trieste 08/11/19 - Via Filzi, Scuola Interpreti, Premiazione Scuola d'Italiano, Comunità di S.Egidio



Aula magna della Scuola Interpreti gremita di gente, ieri pomeriggio, per la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti che hanno frequentato i corsi d’italiano organizzati da Sant’Egidio. La scuola di lingua e cultura italiana della Comunità, arrivata ormai alla nona edizione, nel corso dell’anno scolastico 2018-2019 ha visto 170 partecipanti, di cui 100 uomini e 70 donne, provenienti da oltre trenta Paesi del mondo: Senegal, Pakistan, Afghanistan ma anche Stati dei Balcani e dell’area est europea, oltre che dall’America latina. Ciò è stato possibile grazie a 19 docenti, che hanno insegnato a titolo volontario nei locali messi a disposizione gratuitamente dalla Chiesa di Santa Teresa.

Una sessantina gli attestati consegnanti ieri. Contestualmente è stato ricordato il professor Carlo Srpic, venuto a mancare un anno e mezzo fa. In sua memoria sono state consegnate due borse di studio agli studenti che più si sono distinti, ovvero Imran Xavier e Shahbaz Masih. Il presiedente della Comunità di sant’Egidio, Paolo Parisini, ha ricordato l’importanza dei corridoi umanitari e ha sottolineato che «l’accoglienza fatta bene non è un ramo dell’assistenzialismo bensì un motore di energia. La nostra scuola lo testimonia ed è al contempo una famiglia che si vuole bene». La coordinatrice della scuola, Loredana Catalfamo, ha illustrato la struttura dei corsi e ha espresso preoccupazione per «il crescente clima ostile, anche a livello locale».

«Anch’io - ha detto l’assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi - sono arrivato a Trieste possedendo solo i vestiti che avevo addosso, più di sessant’anni fa. E sono stato accolto. Il mondo di oggi ha bisogno di una nuova rivoluzione: quella della carità, cristiana ma anche laica». —



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