I dipendenti comunali triestini sono i più cari d’Italia
TRIESTE. I dipendenti pubblici più cari d’Italia? A Trieste. Pesano su ciascun abitante 480 euro. Poco più dei colleghi di Venezia. La fotografia, estesa alle 14 principali città italiane, è dell’associazione OpenPolis.
La voce presa in esame nell’ultima indagine dell’osservatorio civico della politica italiana, sulla base dei bilanci consuntivi per cassa del 2014, è quella relativa alle spese di personale, un capitolo rilevante della spesa corrente. Si tratta in sostanza del totale delle uscite che i Comuni sostengono per la retribuzione di tutti i loro dipendenti, inclusi il versamento dei contributi previdenziali, gli straordinari ed eventuali incentivi.
Un insieme eterogeneo. Alla voce “dipendenti comunali” si iscrivono dirigenti, impiegati, vigili urbani, insegnanti nelle scuole della prima infanzia. Collaboratori che giorno dopo giorno fanno funzionare la macchina pubblica. Mettendo in fila le cifre delle amministrazioni con popolazione superiore ai 200mila abitanti, OpenPolis ha scoperto che Trieste e Venezia, entrambi capoluoghi nordestini, spendono più di tutti: 479,7 euro pro capite per stipendiare i comunali triestini, 475,92 per quelli veneziani. Sul podio anche Firenze con una spesa di 428,9 euro per ogni residente.
Guardando al resto della classifica, ecco che al quarto posto si trova Milano (425,86 euro pro capite), quindi Torino (425,75), Bologna (418,42) e Palermo (376,25). Roma, la capitale, è solo all'ottavo posto con 375,94 euro medi. A seguire Genova (353,25 euro) e Napoli (348,74 euro), nona e decima. Sopra la soglia dei 300 euro anche Catania (341,67 euro), Padova (332,58 euro) e Verona (309,12 euro). Molto staccata Bari, con 233,67 euro pro capite, la grande città con meno spese a carico per i dipendenti.
Negli ultimi anni, rileva l’osservatorio, le uscite sul fronte del personale sono diminuite in conseguenza del mancato rinnovo dei contratti e del blocco del turnover, ma rimangono comunque un fattore di peso sul bilancio. Si dibatte molto di quanto la pubblica amministrazione spenda per gli stipendi dei dipendenti, in rapporto alle spese, osserva ancora OpenPolis.
Da un lato alcuni ritengono che gli apparati pubblici siano sovradimensionati e poco efficienti, dall’altro si ribatte che molte di quelle persone svolgono funzioni fondamentali, e nei Comuni sono necessarie anche per erogare il welfare municipale.
Proprio Trieste, in un’altra recente indagine della piattaforma, è risultata in testa pure in materia di spesa sociale, una voce di bilancio comprendente tutte le erogazioni in servizi sociali ai cittadini, nonché le spese per la manutenzione o la costruzione di strutture adeguate a tale scopo, come asili nidi, residenze per anziani o centri di prevenzione. Premesso che, come riporta il rapporto della commissione Ue “Social Investment in Europe” del 2015, uno dei problemi strutturali per il sistema sociale italiano sono la sua scarsa integrazione e frammentazione, e dunque il welfare municipale ha spesso sopperito ad alcune carenze storiche dello Stato nazionale, con 464,92 euro pro capite il capoluogo Fvg è la città che investe di più in spesa sociale (al secondo posto Venezia con 331,59 euro, poi Milano con 301,04 euro), un primato detenuto ininterrottamente dal 2005.
Tornando al costo dei dipendenti, a incidere è sicuramente anche il contratto di comparto unico nel quale sono inquadrati i lavoratori degli enti locali del Friuli Venezia Giulia. Se pure il blocco degli ultimi anni ha tenuto ferma la cifra complessiva, le buste paga dei friulgiuliani rimangono decisamente più alte di quelle del resto d’Italia.
L’ultimo aggiornamento del Conto annuale 2014 della Ragioneria generale dello Stato evidenzia una differenza superiore agli 8mila euro lordi all’anno (anche se il sindacato regionale rileva che ai livelli più bassi lo scarto è di poco più di mille euro). Il trattamento dei 270 dipendenti di Regione ed enti locali con contratto collettivo nazionale vale 29.109 euro, quello del comparto (14.263 addetti due anni fa) sale a 37.244 euro mesi. Peraltro non si tratta della retribuzione più alta tra le “speciali”. I comunali del Trentino Alto Adige, della Provincia di Bolzano, della Sicilia e della Sardegna hanno indennità tra i 38 e i 42mila euro. (m.b.)
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