I dieci giorni più “caldi” del Porto vecchio di Trieste

Il prefetto annuncia lo spostamento imminente del Punto franco e il sindaco Cosolini il vincitore della gara sull’advisor
Uno scorcio di Porto vecchio
Uno scorcio di Porto vecchio

TRIESTE I dieci giorni che sconvolsero Porto vecchio. Sono scattati ieri con l’annuncio da parte del commissario del governo Francesca Adelaide Garufi: «Molto probabilmente a fine settimana firmerò il provvedimento che toglie il regime di Punto franco da tutta l’area che viene sdemanializzata». Quasi contemporaneamente a questa anticipazione telefonica, in municipio, come riferiamo sotto, sono state illustrate le dieci conferenze con relatori di prestigio su “Trieste e il mare” che partiranno il 30 gennaio al Magazzino 26 che saranno affiancate dal 25 marzo dalla mostra sul Lloyd Triestino alla Centrale idrodinamica e che anche grazie al collegamento con un autobus della Trieste Trasporti metteranno in comunicazione la “Trieste 1” con la “Trieste 2”.

Fatto anche questo di forte rilievo, questa settimana la commissione presieduta da Walter Toniati responsabile dell'Ufficio progetti strategici del Comune e composta anche dal segretario generale dell'Authorità portuale Mario Sommariva e dal docente universitario Vittorio Torbianelli sceglierà l’advisor che affiancherà amministrazione comunale e Authority nella redazione del Piano strategico di valorizzazione del Porto vecchio. «Se non alla fine di questa settimana, certamente all’inizio della prossima renderemo noto il vincitore», ha specificato il sindaco Roberto Cosolini.

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Uno scorcio di Porto vecchio

Le offerte in corso d'esame sono 12 presentate da altrettante associazioni temporanee di imprese. Le società capogruppo sono queste: Tecnic consulting engineers spa Roma, PricewaterhouseCoopers advisory Milano, Jones Jang Lasalle Milano, Ove Arup&partners interntional Londra, K2real - Key to real Milano, Reag Milano, Ernst&Young financial business advisor Milano, Prelios Integra Milano, Studio Valle architetti associati Udine, Cesi Milano, Hydea Firenze, Hera agency Milano. Chiaro che quasi tutto è ancora da fare, a partire dalla ricerca di investitori di rilievo internazionale che non sarà affatto semplice reperibile, ma non si può negare che su questo versante negli ultimi dodici mesi si sono fatti più passi avanti che nei trenta anni precedenti.

Quanto al Punto franco, il prefetto Garufi precisa che «sto concludendo l’istruttoria che prevedeva il consenso degli enti coinvolti (recentemente lo hanno dato i principali interessati: Regione, Comuni di Trieste e Muggia, ndr.), dopodiché mancherà solo la mia firma: questione di qualche giorno».

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Un particolare del Porto Vecchio

Il Punto franco andrà nelle cinque collocazioni identificate dall’Autorità portuale e che hanno avuto l’assenso delle altre amministrazioni: Interporto di Fernetti (10mila metri quadrati), ex stazione di Prosecco (27.560 metri quadrati). In questi due casi si tratta essenzialmente di accogliere i camion turchi in attesa di imbarcarsi sui traghetti decongestionando il porto e le Rive. Zona dell’ex Aquila (60mila metri quadrati) in concessione a Teseco dove verrà realizzato un nuovo terminal ro-ro, Canale navigabile di Zaule (67mila metri quadrati) per la produzione di merci destinate al mercato extracomunitario con eliminazione delle accise su energia e carburanti grazie a decreti attuativi, zona delle Noghere (110mila metri quadrati) con funzione logistica o industriale che deve però riguardare merci destinate ai mercati extracomunitari.

Complessivamente si tratta di circa 274mila metri quadrati, mentre quelli da togliere dal Porto vecchio sono più o meno 500mila. «Ciò non significa nulla - spiega il commissario del governo - lo spostamento può essere un’operazione in progress. Probabilmente nei prossimi anni si renderà utile collocare altre aree franche in zone diverse e in base alla normativa sarà pure possibile ampliare la metratura complessiva. Se invece ciò non si rivelerà opportuno, non sarà fatto. Quello che è certo è che tra qualche giorno il regime sparirà in un colpo solo da tutta la zona, già da tempo perimetrata con precisione, che passa di competenza comunale». La nuova planimetria prevede che «passano al Comune tutte le aree e gli edifici del Porto vecchio, esclusi la sede della Capitaneria di porto, il Molo IV, il Molo III, l'Adriaterminal, il Molo Zero, la Diga vecchia, la fascia costiera prospiciente la prima fila dei magazzini storici e la zona del terrapieno di Barcola dove sono situate le società sportive».

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