I consiglieri regionali lavorano a Palazzo solo 9 giorni al mese

L’Idv mette sotto accusa la produttività dei politici del Fvg nel 2011: «Ma i rimborsi auto che incassiamo sono calcolati per 21 giorni. Un’assurdità»
sterle trieste scatti seduta consiglio regionale
sterle trieste scatti seduta consiglio regionale

TRIESTE Era il 18 dicembre del 2009 quando il Consiglio regionale approvò a larga maggioranza, a ridosso di mezzanotte, la norma che aumentava i rimborsi per il vitto e l’uso della macchina ai consiglieri. Un blitz cui si opposero solo Italia dei valori e Sinistra Arcobaleno. Il meccanismo adottato fu quello di moltiplicare il contributo giornaliero per 21 giorni di lavoro, anziché per i vecchi 18.

Qualche giorno prima l’allora presidente del Consiglio, Edouard Ballaman, aveva annunciato la possibilità di far lavorare le commissioni e l’aula non solo da martedì a giovedì, ma anche al lunedì e al venerdì. Così venne giustificata la scelta, impopolare e molto criticata all’esterno del palazzo, di ritoccare all’insù quei rimborsi. Ma in realtà di giorni di lavoro in aula o in commissione i consiglieri ne fanno, in media, meno di 10 al mese.

È quanto emerge dai dati estrapolati dai consiglieri di Idv, Alessandro Corazza ed Enio Agnola, per supportare l’emendamento presentato all’assestamento di bilancio.

La proposta di modifica mira quantomeno a tornare alla precedente disciplina, ovvero ai rimborsi dati in base ai 18 giorni di lavoro e non ai 21, ma la realtà dice che nel 2011 l’attività consiliare ha impegnato gli eletti in piazza Oberdan per 9,33 giorni al mese.

A febbraio e marzo l’attività è stata più intensa con rispettivamente 12 e 13 giorni tra lavori di Commissione e sedute d’aula così come a giugno quando si è nuovamente arrivati a 13 giorni mentre a gennaio (4 giorni), aprile (6) e maggio (8) le sedute sono state meno frequenti. Negli anni scorsi la media è stata più elevata ma si è arrivati a metà della fatidica soglia dei 21 giorni: 10,92 la media del 2010, solo di poco superiore ai 10,75 giorni del 2009, al termine del quale fu approvato l’emendamento “incriminato”.

E nemmeno il lavoro del lunedì e del venerdì, indicato da molti consiglieri come causa dell’aumento del rimborso, non ha avuto chissà quale impennata. Nel 2009, infatti furono 18 i giorni di commissioni o di lavori d’aula nelle “estremità” della settimana; dopo l’approvazione dell’aumento dei rimborsi, nel 2010 si salì (di poco) fino alle 23 giornate ma nel 2011 il trend è in picchiata con 1 venerdì a febbraio e un lunedì a marzo e a giugno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo