I colibrì di Miramare volati a Martignacco

Sono finiti al centro commerciale “Città Fiera”, alla periferia di Udine, sotto la tutela dell’imprenditore Antonio Maria Bardelli che li ha fortemente voluti
Di Laura Tonero
sterle trieste parco tropicale di miramare la serra tropicale dove si trovano i colibrì
sterle trieste parco tropicale di miramare la serra tropicale dove si trovano i colibrì

I colibrì di Miramare hanno trovato finalmente una casa. Da pochi giorni è stata aperta al pubblico un’esposizione permanente all’interno del centro commerciale Città Fiera di Martignacco, a Udine. Insomma sono volati per sempre in Friuli. «Dopo lo sfratto dal Parco Miramare di Trieste, e dopo anni di preoccupazioni e di appelli da parte di numerose personalità scientifiche e politiche, il “Centro per la salvaguardia del colibrì” ha finalmente una nuova sede, nel centro commerciale Città Fiera di Udine”, si legge sul sito del centro commerciale e sul giornalino interno stampato dalla stessa realtà di Martignacco. L’imprenditore Antonio Maria Bardelli, ai vertici del Città Fiera, ha deciso di investire personalmente nell’iniziativa allestendo al piano interrato della mega struttura commerciale, un’area di quasi 800 metri quadrati che ospita anche i laboratori, i magazzini e una zona visitabile 7 giorni su 7 ma solo dalle 14 alle 20 per non alterare l’equilibrio degli animali ospitati e non provocare loro troppo stress.

I rari esemplari di colibrì sono stati trasferiti nella loro nuova casa scortati da polizia e carabinieri. «Verranno accuditi, allevati, nutriti, coccolati e studiati – spiegano da Città Fiera – avranno la possibilità di riprodursi e di vivere in totale armonia». «Bardelli - spiega Stefano Rimoli, biologo, fondatore e direttore del Centro Colibrì intervenendo sulla area del sito di Città Fiera dedicata all’iniziativa - si è fatto ambasciatore della causa, sapendone cogliere il valore scientifico senza snaturarlo né commercializzarlo. Insomma, si è innamorato del colibrì e del suo ruolo determinante per l’equilibrio dell’ambiente terrestre».

L’accordo con Bardelli era stato siglato direttamente dalla povera Margherita Hack, allora presidente dell’istituzione scientifica, a novembre dello scorso anno. Da quel momento al centro commerciale friulano sono iniziati i lavori per allestire il nuovo nido per i colibrì e la scorsa settimana l’apertura al pubblico. A collaborare alla gestione al centro ci sono anche degli studenti e una serie di volontari che da sempre si mettono a disposizione per accudire e alimentare i colibrì. Da quando sono stati trasferiti a Martignacco i colibrì hanno già dato alla luce alcuni esemplari, prova che l’ambiente che li ospita è consono alle loro esigenze. La struttura voluta da Bardelli non ospita solo i preziosi volatili ma anche farfalle, due bradipi, 6 pappagalli, una rara specie di formiche e all’esterno, in un laghetto creato ad hoc e visibile solo attraverso una vetrata, un gruppo di fenicotteri. Obiettivo del Centro Colibrì è quello di sostenersi in modo autonomo, anche aprendo al pubblico i laboratori di ricerca dove, per studiare i colibrì, stanno arrivando ricercatori da tutto il mondo. Antonio Maria Bardelli è il presidente della holding “Bardelli – Trade e Finance”. Classe 1955, laureato in giurisprudenza è marito di Cristina Nonino, è stato il creatore il centro commerciale “Città Fiera”, uno dei più grandi a livello nazionale ed il più grande della regione con al suo interno oltre 200 punti vendita. E meta ogni settimana di migliaia di triestini. Bardelli è presidente e amministratore delegato della finanziaria Bardelli Spa, nata nel 1992, e alla quale fanno capo tutte le aziende del gruppo impegnate in settori diversi quali promozione e gestione del centro commerciale, commercio all’ingrosso di prodotti di ferramenta, di siderurgica, commercio al dettaglio di prodotti bricolage, di articoli sportivi, ristorazione, giardinaggio. Da Martignacco, dal Friuli, visto l’investimento personale di centinaia di migliaia di euro da parte dell’imprenditore Bardelli, la solidità economica del centro commerciale che li ospita e la buona collaborazione scaturita con Rimoli e il Centro Colibrì, i preziosi e rari esemplari non si muoveranno più. I triestini per visitarli saranno costretti a spostarsi.

Sfuma quindi l’intenzione, scaturita a seguito dell’approvazione lo scorso ottobre da parte della Conferenza dei servizi che ha dato il via al progetto di restauro della “casetta del giardiniere” con la creazione di nuove serre del Parco di Miramare, di riportare a Trieste i colibrì.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo