I cattolici del Pd: «Da Pdl e Lega solo oscure insinuazioni»
Russo: «Inaccettabili tentativi di strumentalizzare la Chiesa». Rosato: «Da Cosolini nessuna scelta ostile alle gerarchie»
Azzardate speculazioni, distorte strumentalizzazioni, occasioni perse per tacere. Alzano i lanciafiamme i Pd di area cattolica contro il centrodestra che ha accusato Cosolini di aver costruito una Giunta con «chiari segnali di ostilità nei confronti della Curia». A Sergio Dressi (Pdl) e a Massimiliano Fedriga (Lega) risposte indignate dal deputato Ettore Rosato e da Francesco Russo, segretario Pd. Quali «segnali» nel mirino? La nomina a vicesindaco di Fabiana Martini, già direttore di “Vita nuova”, in collisione col vescovo fino alle dimissioni sulla linea del settimanale.
«Dressi e il centrodestra evitino di lanciarsi in azzardate speculazioni, perché rischiano di incorrere in grossolani errori - afferma Rosato -, l’elettorato si è espresso in modo molto chiaro e consapevole, quando ha attribuito un largo consenso a candidati del Partito democratico di matrice schiettamente cattolica, e certo non ostili alle gerarchie ecclesiastiche». E contrattacca su Berlusconi: «Invito invece il centrodestra a una riflessione approfondita sulla coerenza di alcune sue posizioni e sui comportamenti dei suoi leader. A cominciare da quelli nazionali, quelli sì in aperto contrasto e stigmatizzati dalla Chiesa».
«Cosolini, costruendo la sua Giunta, ha saputo trovare un giusto equilibrio, dando al mondo cattolico - sottolinea il deputato del Pd - adeguata e visibile rappresentanza, con gli incarichi attribuiti a Fabiana Martini e Antonella Grim. Attaccarsi a simili argomenti, più consoni alle distorte strumentalizzazioni di un Giovanardi o dei leghisti più integralisti, - sottolinea - non fa onore alla cultura politica del centrodestra triestino». Rosato conclude esortando Dressi «ad astenersi da oscure insinuazioni su non meglio definiti “ambienti” che avrebbero influito sull’elezione di Cosolini: fino a prova contraria - dice -, a Trieste il voto è libero».
Indignazione anche da parte del segretario Pd, Francesco Russo: «Leggendo i suoi commenti mi vien da pensare - afferma - che stavolta il giovane e simpatico onorevole Fedriga ha davvero perso una splendida occasione per tacere. Può ben spiegarci che i nuovi assessori non gli piacciono (ma questo dipende dal fatto che i triestini hanno votato il centrosinistra e non la Lega), ma eviti di sproloquiare di cose che non conosce. A lui e a Dressi, voglio chiedere - aggiunge - di non strumentalizzare la Chiesa triestina per banali polemiche post-elettorali, i cattolici impegnati nell'amministrazione del bene comune (di centrodestra o di centrosinistra), non sono abituati a portare le divisioni politiche nella comunità ecclesiale, né a “usare” la politica per mandare segnali di ostilità o simpatia nei confronti di nessuno».
Russo sottolinea che «anche i cattolici triestini impegnati nel centrosinistra, richiamando la necessaria distinzione del piano religioso e di quello civile, si ritrovano tutti convintamente uniti dal magistero dei vescovi italiani, dal Concilio Vaticano II e da quella dottrina sociale della Chiesa cui (a differenza di quanto pensa Fedriga) anche monsignor Crepaldi ci richiama. Trieste - conclude Russo - ha bisogno di maggiore unità per vincere le sfide importanti nei prossimi anni, e nonostante quel che pensano Dressi e Fedriga anche il mondo cattolico saprà lavorare anche al proprio interno più su ciò che unisce che su ciò che divide».
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