I caprioli arrivano nel piazzale degli autobus
Fonderia, Acquario, Muggia vecchia, Santa Barbara e ora anche dietro l'autostazione degli autobus. Muggia sta iniziando seriamente ad affrontare la pacifica invasione dei caprioli. Una invasione che in questi mesi ha visto i muggesani fare diversi incontri con queste splendide bestie selvatiche. Purtroppo però si sono anche verificati un paio di investimenti di caprioli lungo le arterie provinciali. Ma a Muggia si segnala anche una presenza sempre più in aumento di cinghiali. Almeno per ora confinati nella zona della valle delle Noghere.
«La presenza dei caprioli è legata all'aumento delle superfici boschivi e alla conseguente perdita di prati e zone coltivate», spiega Fabio Merlini, presidente Federcaccia della provincia di Trieste. Questo il motivo per cui i caprioli tendono ad avvicinarsi sempre più alle zone urbanizzate. «Di base questi animali non sono molto impattanti anche se si nutrono dei germogli delle piante e delle viti – prosegue Merlini -. Situazione realmente problematiche si verificano quando i caprioli attraversano le strade percorse dagli automobilisti». Un pericolo che aumenta soprattutto per chi si muove sulle due ruote.
«Bisogna essere vigili, non solo nelle ore crepuscolari, perché basta che un capriolo si spaventi magari in seguito alla presenza di un cane che la situazione di pericolo sia sempre alle porte», aggiunge Merlini. Il presidente di Federcaccia Trieste conferma infine gli avvistamenti in zona Noghere dei cinghiali: «La popolazione dei maiali selvatici è in costante aumento. Per ora non hanno ancora raggiunto i centri urbani come i caprioli, ma probabilmente ci arriveranno essendo in cerca di territori dove reperire cibo».
Diego Masiello, esperto naturalista muggesano, di professione guardia forestale, spiega: «Parlando da cittadino posso dire che poco tempo fa mi sono ritrovato un capriolo davanti al cancello di casa in zona Muggia Vecchia. Come è noto il bosco sta aumentando, gli animali non sono disturbati da una pressione venatoria, quindi si stanno trovando molto bene a Muggia». Cosa fare dunque? «Io dico innanzitutto a chi guida che c'è un motivo in più di prestare attenzione e di non correre troppo. Certo, se il numero dovesse continuare ad aumentare si potrebbe anche pensare ad un regolare prelievo venatorio, ovviamente fatto con buon senso».
Anche le parti politiche sono intervenuti sul nuovo fenomeno. «Fino ad oggi - commenta Claudio Grizon, consigliere comunale del Pdl-Ncd - eravamo abituati ad una presenza più diffusa e vicina alle abitazioni ed ai danneggiamenti provocati dai cinghiali alle colture, anche sui colli di Muggia, per cui la notizia di un avvicinamento al centro della cittadina dei caprioli, animali docili e timidi, ci incuriosisce e sorprende e ci ispira simpatia. Forse - prosegue l'esponente del centrodestra - sono anch'essi alla ricerca di cibo e dell'erba fresca e tenera dei giardini: sarebbe il caso di tenere conto dell'opinione dei guardiacaccia provinciali, dei cacciatori e dei tecnici del corpo delle guardie forestali regionali, non tanto per problemi di incolumità dei cittadini e dei pochi danni che possono arrecare ai germogli, ma piuttosto per il rischio che scappando impauriti finiscano involontariamente travolti da qualche automobile». Preoccupata infine la referente della lista civica Meio Muja, Roberta Tarlao: «Sono preoccupata soprattutto per il discorso legato alla sicurezza stradale. Personalmente invito i muggesani a non dare da mangiare ai caprioli perché sono animali selvatici che non devono essere addomesticati».
Riproduzione riservata © Il Piccolo