I cacciatori di orsi si sfogano in Slovenia e Croazia

TRIESTE. Progetti finanziati con risorse comunitarie, monitoraggi, convegni. Da noi gli orsi sono pochi, protetti e trattati con i guanti, avvolti i da quell’aura romantico-misteriosa che li fa vedere come ospiti “particolari” più che come secondo piatto del menu. A pochi chilometri, invece, la caccia ai plantigradi in chiave ludico-turistica va forte, attirando spesso proprio i cacciatori italici. Il web offre svariate possibilità. Ad esempio in Romania, ma anche nella vicinissima Croazia. Nei siti dedicati a questi tour non mancano tariffari e foto che ritraggono gongolanti cacciatori in posa a fianco delle carcasse sanguinanti.
Ma com’è possibile che da noi si spendano soldi e ci si impegni per conservare gli orsi e, a pochi chilometri di distanza, li si abbatta? A rispondere è Stefano Filacorda, docente e ricercatore dell'Università di Udine.
Professore, non le sembra che la situazione pecchi di coerenza?
Direi di sì. Da noi resiste una visione un po’ romantica dell’orso, mentre in molti altri Paesi, soprattutto nell’Est Europa, i plantigradi sono considerati alla pari di altre prede. Sia in Croazia che in Slovenia esistono quote di orsi abbattibili ogni anno.
Anche in Slovenia?
Sì. Di base in Slovenia l’orso è un animale protetto. Ma, stando a quanto sostengono le autorità di Lubiana, gli esemplari sono così numerosi da superare il limite. Dicono che la densità sia eccessiva, quasi innaturale, e così vengono concessi, dall’Ue, i “prelievi”: quote di animali abbattibili in determinati periodi dell'anno.
La parola prelievo è sinonimo di caccia, quindi.
In pratica sì. E attira molto i cacciatori italiani e tedeschi. I piani di prelievo sono un modo per tenere sotto controllo una popolazione numerosa, che potrebbe causare problemi, soprattutto in certe zone.
Ma cosa ne pensa l’opinione pubblica slovena?
Ci sono state sollevazioni popolari forti, soprattutto quando le quote sono state considerate eccessive, oltre i 100 abbattimenti su 500 orsi presenti nel Paese. Le quote adesso sono state ridotte, credo che ci si aggiri sugli 80 abbattimenti. Ma le autorità continuano a ribadire che solo così si può mantenere una gestione appropriata dell’equilibrio uomo-orso. (el.col.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo