I bonus spingono le richieste di assemblee di condominio

Il presidente provinciale Anaci, Spagnul: «Gli incentivi del governo per sistemare le facciate fanno gola. Proprio quando si chiede un maggiore distanziamento»
Lasorte Trieste 06/05/20 - Case, Mercato Immobiliare
Lasorte Trieste 06/05/20 - Case, Mercato Immobiliare

TRIESTE. Aumentano le richieste di assemblee condominiali. Ebbene sì, in tempi di distanziamenti obbligati, di spritz ammainati e di lavoro da casa, pare proprio che la richiesta di riunirsi de visu per discutere delle problematiche legate al condominio sia in forte aumento.

«In effetti ci troviamo in una situazione paradossale – spiega Silvio Spagnul, presidente della costola provinciale di Anaci – perché i recenti Dpcm da una parte ci impongono sempre maggiori restrizioni e distanziamenti, dall’altra però non c’è alcuna effettiva limitazione a effettuare le assemblee condominiali in presenza, naturalmente adottando tutti gli accorgimenti (distanziamenti e mascherine, ndr) necessari».

Un vero e proprio paradosso, considerando che di questi tempi quasi tutto, dalla politica al lavoro, alla scuola, si svolge in modalità da remoto. A molti condòmini però fanno gola i cosiddetti “superbonus” e le detrazioni per il rifacimento delle facciate degli stabili e temono di perdere tali opportunità. Così chiedono – arrivando in certi casi a una vera e propria “intimazione” – ai propri amministratori di indire il prima possibile la (solitamente) tanto odiata assemblea condominiale.

«Effettivamente – prosegue Spagnul – a fronte del fatto che è stata messa in campo tutta una serie di incentivi fiscali, negli ultimi mesi è aumentata la richiesta di assemblee. Posto che a Trieste si chiede di farle in presenza in primis per motivi pratici».

Almeno in teoria, comunque, non c’è motivo di affannarsi per poter usufruire degli incentivi governativi. «Il superbonus scade nel 2021 – rassicura lo stesso presidente di Anaci – ma la scarsa fiducia nella politica chiede comunque di stringere i tempi». Ai cittadini, insomma, non è chiaro se questi provvedimenti verranno prorogati e per quanto tempo, così prevale la voglia di discuterne nel più breve tempo possibile.

«C’è una certa agitazione da parte dei condòmini, vogliono discutere delle iniziative governative – racconta ancora Spagnul – e noi amministratori di stabili finiamo con il trovarci fra l’incudine e il martello: da una parte sappiamo di dover tutelare la salute dei nostri clienti, mentre dall’altra dobbiamo cercare di assecondare le richieste di riunirsi per valutare detrazioni e bonus». E così ecco moltiplicarsi nelle sale parrocchiali o nei luoghi più arieggiati, le riunioni fra vicini, valide e frequentatissime, in alcuni casi, anche in prima convocazione. Una nuova ondata, questa volta di convocazioni, ha finito con l’invadere la città.

Ma sarà solo una questione di millesimi e di bonus a far aumentare la richiesta di assemblee condominiali? «È bene sottolineare – spiega ancora Spagnul – che a Trieste, rispetto ad altre città più grandi come Roma oppure Milano, non si è avuto un aumento tanto esponenziale di richieste di assemblee. Lì nell’ultimo mese e mezzo c’è invece stato un vero e proprio boom. Per molti – conclude –, l’assemblea è rimasta uno dei residui momenti di socialità». 




 

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