I big romani della sanità annunciati a Servola non riuniscono la città

Pd e sindacati: «Segnale concreto verso lavoratori e residenti» Ma per Forza Italia, M5S e comitati l’obiettivo non cambia
Di Piero Rauber
Foto Bruni 16.07.15 Siderurgica Triestina-Ex Ferriera di Servola
Foto Bruni 16.07.15 Siderurgica Triestina-Ex Ferriera di Servola

Dal Pd ai sindacati è vissuta come la mossa giusta al momento giusto, decisiva per superare quel dualismo lavoro-salute che sta divorando Trieste. Fuori dal centrosinistra, e tra i comitati chiamati da Roberto Dipiazza a fargli da consulenti in materia, la si vede invece come un che di inconferente rispetto all’obiettivo, uno, solo e immutabile, dello spegnimento dell’area a caldo. Le reazioni domenicali all’intervista rilasciata al Piccolo da Debora Serracchiani sulla Ferriera dicono che l’annuncio della discesa in campo degli esperti dell’Istituto superiore di sanità, da deputare allo studio dell’impatto ambientale della fabbrica a garanzia dei residenti, non schioda il dibattito, per lo meno apparentemente, dalle posizioni cementate nell’ultima campagna elettorale, e non solo quella.

Mentre l’assessore all’Ambiente di Dipiazza (a sua volta in silenzio) Luisa Polli e il capogruppo alla Camera e segretario regionale del Carroccio Massimiliano Fedriga non commentano, nel centrodestra a rischiararsi la voce a botta calda è la coordinatrice regionale e onorevole di Fi Sandra Savino. «Quella della presidente secondo cui la Ferriera inquina meno è una dichiarazione che non ci sta, non ci può stare», afferma tranchant Savino che si rituffa ai tempi della precedente giunta regionale, quella di Renzo Tondo, di cui lei faceva parte: «Noi avevamo impostato un Accordo di programma che prevedeva una riconversione vera, affrontare la Ferriera come una questione isolata non va bene, mai vorrei che questa cosa restasse lì in eterno». «La siderurgia pulita vera prevede altri tipi di impianto e lì hanno visto che non ne vale la pena», chiude Savino prendendo le difese di chi non parla: «Serracchiani imputa al sindaco di vivere una contrapposizione costante per motivi elettorali, le ricordo che a lui è deputata la salute dei cittadini».

A Dipiazza il capogruppo in Consiglio comunale ed ex candidato sindaco grillino Paolo Menis non fa cenno, ma rileva «un discorso contraddittorio di Serracchiani là dove prima dice che la Ferriera inquina meno e poi non sottovaluta gli sbuffi e le segnalazioni dei cittadini. Quest’area a caldo il territorio non se la può permettere». «Ma il punto fondamentale - aggiunge Menis - è capire in questo momento, oltre al destino dei trenta in cassa che dovevano essere riassunti a fine anno di cui non sappiamo nulla, se Arvedi rispetta o meno i contenuti dell’Accordo di programma, dopo quello che si è detto sugli ultimi incontri in Regione». Un assist per Alda Sancin, presidente del Comitato No Smog, che insiste «sul fatto che l’Accordo di programma prevedeva anche la copertura del parco minerali, e ora Arvedi ha detto che non serve, così pare non interessi più. Come poi sarebbe da cementare sotto il parco per evitare la contaminazione della falda e da intervenire sullo stato delle acque antistanti». «Alcuni punti dell’intervista - chiosa Sancin - ci lasciano perplessi. La signora Serracchiani dice che il mostro non inquina? Allora vorrei capire tutti quei nuvoli dall’altoforno perché continuano a esserci. Parliamo di due realtà diverse, quella che vediamo noi è diversa da quella che vede lei da piazza Unità. L’Istituto superiore di sanità? Sono già stati fatti due studi in passato che testimoniano che l’incidenza dei tumori qui è piu alta».

Il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato plaude invece, convintamente, all’annuncio di Serracchiani sui big romani della sanità in campo a Servola: «Quella della presidente è una posizione seria, in linea con il lavoro che sta facendo come commissario dell’area di crisi complessa, teso concretamente a salvaguardare salute e occupazione insieme». Fatti insomma, per Rosato, da esibire di fronte alle chiacchiere della controparte: «La contrapposizione di Dipiazza? È sulle parole, perché sui fatti da parte sua mai si è visto niente. La sua strategia sul piano dialettico non porta da nessuna parte, se non creare mero allarmismo nei lavoratori e disorientamento nei cittadini». D’accordo un altro parlamentare dem, il senatore Francesco Russo: «Ha ragione Serracchiani quando ricorda a Dipiazza le incongruenze di chi come lui negli ultimi 15 anni ha promesso e basta. È il centrosinistra ad aver fatto fatto qualcosa». Ma ancora non abbastanza, secondo lo stesso Russo: «Il coinvolgimento dell’Istituto superiore di sanità è un segnale forte, apprezzabile, perché qualcosa anche il centrosinistra ha sbagliato e i nostri risultati elettorali tra Servola e Valmaura lo dimostrano. Non siamo riusciti a mantenere appieno le promesse neanche noi, là dove Cosolini si era impegnato sia a garantire il fronte occupazionale che a lavorare per un processo di riconversione in cui, comunque, non si capisce quale orizzonte possa avere l’area a caldo». Il placet agli ispettori dell’Istituto superiore di sanità viene anche da Franco Palman, storica Rsu della fabbrica in quota Uilm: «Più e nuovi controli possono dare maggiore sicurezza sia ai lavoratori che ai cittadini. Se domani mi dicessero che la Ferriera inquina decisamente sarei il primo a dire chiudiamo. Ma i dati sono inequivocabili e la situazione è migliorata. Di molto. Quanto al sindaco, beh, quasi ci mette in imbarazzo. Non sta prendendo la situazione seriamente, credo non abbia mai incontrato il Cavaliere (Arvedi, ndr) per fare un ragionamento articolato con lui in separata sede. E a chi alimenta la baruffa dicendo “siamo centomila contro mille” non posso che dirgli che questa è assurda. E lungi da noi sindacati dal voler fare l’avvocato dell’imprenditore».

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