I big delle crociere in trincea: «Assalto al cuore del turismo»
TRIESTE. Il Ceo di Costa Crociere, Michael Thamm, mentre Costa Fascinosa lascia la Tunisia, parla di «ignobile e barbaro attacco terroristico». Esprime cordoglio alle famiglie delle vittime. Un team del gruppo si trova a Tunisi per dare assistenza ai parenti delle vittime e ai feriti ricoverati negli ospedali. Sconvolti anche i vertici di Msc Crociere, la compagnia proprietaria di Msc Splendida che dopo l’attentato ha annullato tutti gli scali a Tunisi dove è arrivato ieri il Ceo Pierfrancesco Vago per compiere «un'attenta valutazione della situazione, fornire assistenza ai familiari delle vittime, ai feriti e consultare le autorità locali». In questo drammatico scenario ancora una volta l’industria delle crociere subisce un colpo durissimo.
L’account twitter di Seatrade Insider, che da giorni sta lanciando news sulle novità della Cruise Ship di Miami, la più importante fiera internazionale dedicata alle crociere, dove sono presenti anche i vertici di Fincantieri con l’amministratore delegato Giuseppe Bono, interrompe spesso il flusso delle notizie con aggiornamenti dal dramma tunisino che ha investito come un tifone il mondo delle grandi navi bianche.
L’attacco a Tunisi è dirompente perchè proprio in questi giorni i big delle crociere hanno annunciato in grande stile dalla fiera di Miami di voler puntare sul mercato del Mediterraneo ancora prima di quello asiatico. Dal Cruise Ship di Miami sono state diffuse analisi e statistiche molto positive sull’andamento della crocieristica. Dall’inizio della crisi, nel 2008, l’Europa è cresciuta del 44% in termini di passeggeri imbarcati: nel 2014 i vacanzieri delle crociere sono stati 6,4 milioni con un giro d’affari di 40 miliardi. Anche il numero uno del gruppo Carnival, Arnold Donald, Richard Fain, capo di Royal Caribbean, Frank Del Rio di Norwegian Cruise Line, hanno diffuso i numeri di una ripresa mondiale annunciata. Ma l’entusiasmo si è subito spento e i big delle crociere si sono riuniti a Miami in una sorta di task force per gestire l’emergenza sicurezza nel Mediterraneo.
Nel 2014 secondo la Clia, l’associazione internazionale delle delle compagnie da crociera, i passeggeri europei sono arrivati alla cifra record di 6,39 milioni. Superato lo choc dell’11 settembre, l’industria crocieristica aveva imboccato il sentiero della ripresa soprattutto grazie al ritorno dei turisti tedeschi che hanno superato gli inglesi diventando il secondo mercato al mondo dopo gli Usa: Nord America e Europa sono tornati in cima alle preferenze delle delle grandi compagnie oceaniche. L’Italia sta ancora cercando di superare l’ondata di riflusso dopo la tragedia della Costa Concordia: i crocieristi italiani nel Mediterraneo dopo il calo del 2014 (-3,1% a 843 mila passeggeri) sono in leggera ripresa con Costa Crociere al primo posto sul mercato domestico. I francesi sono in forte aumento con una punta record lo scorso anno del 13%.
In questo scenario le immagini dell’assalto a Tunisi, con le sue istantanee di terrore e sgomento, rischiano di provocare un nuovo choc sul mercato delle crociere che da tempo investe sulla sicurezza a bordo delle navi ma che in questo nuovo clima di terrore dovrà ancora una volta rafforzare i propri piani di sorveglianza ma anche nelle località toccate dalle navi sulle coste di un Mediterraneo che sta diventando sempre più a rischio geopolitico. Per la Cruise Association Mediterraneo, quello che è successo ha avuto «un impatto devastante perchè siamo di fronte a un vero e proprio assalto al cuore il turismo. Un gran numero di turisti catturati nella sparatoria di Tunisi erano crocieristi. Siamo di fronte a una nuova emergenza», afferma l’associazione in una nota rilanciata da Seatrade e condivisa dalla Clia, l’associazione delle navi da crociera. É vero, come sottolineano analisti dell’industria crocieristica, che questo settore è riuscito rapidamente a superare le più gravi emergenze: da rischi di epidemie globali all’11 settembre fino ai riflessi della tragedia della Costa Concordia.
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