I benzinai restano a secco Dimezzati i distributori

Solo otto su 15 sono sopravvissuti. Manuel Rizzi: «Travolti dalla crisi e dalla concorrenza con la Slovenia». Fabio Zanetti: «Vendo meno di 800 litri al giorno»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 09.12.2014 Benzinaio italiano Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.12.2014 Benzinaio italiano Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Penso che ormai si sia capito che la nostra categoria è stata letteralmente travolta dalla crisi e dalla concorrenza slovena».

Manuel Rizzi, combattivo titolare della stazione di servizio di via Lungo Isonzo Argentina, ne ha le tasche piene. Così come ne hanno le tasche piene i tanti colleghi che continuano a resistere. Ricordano le mille promesse riguardo l’istituzione di una fascia zero o, comunque, di un sistema che porti a un’equiparazione automatica del prezzo del carburante praticato in Italia con l’importo (più concorrenziale riguardo alla benzina) della Slovenia.

Ma ecco i numeri che parlano da soli. La pesantissima crisi che ha colpito i gestori delle stazioni di servizio ha presentato il conto finale. Quello più pesante. Quello che ha costretto parecchi di loro a chiudere baracca e burattini. Dei 15 distributori che funzionavano sino a cinque anni fa a Gorizia, ne sono sopravvissuti 8, praticamente la metà.

Certi impianti hanno chiuso e le compagnie attendono di trovare nuovi gestori (ma chi si mette in gioco in queste condizioni e con la concorrenza pesantissima della Slovenia?), altri sono stati smantellati come il distributore Erg di via San Michele, l’Esso di via Brass e l’Agip di via Lungo Isonzo Argentina. Insomma, un’ecatombe. Importanti anche gli ultimi numeri relativi alla vendite che evidenziano un’emorragia senza fine, che colpisce aggressiva soprattutto il capoluogo.

I primi dieci mesi del 2015 (sono gli ultimi dati a disposizione) confermano il trend negativo delle vendite di carburante a Gorizia: rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2014, le stazioni di servizio cittadine hanno venduto 396.654 litri di benzina in meno (da 3.701.437 a 3.304.783 litri), con una contrazione di 53 mila litri anche nelle vendite di gasolio (da 1.718.796 a 1.665.528 litri). Ed è una sostanziale conferma delle indicazioni emerse qualche mese fa dall'analisi dei primi otto mesi dell'anno, con il calo di 313 mila litri di benzina verde e 41 mila litri di diesel.

In controtendenza invece il dato complessivo provinciale, con un incremento di 88 mila litri di benzina senza piombo, passati da 21.893.778 a 21.982.403 litri. Decisamente meglio è andata con il gasolio, che passando dai 12,1 milioni del 2014 ai 13,4 milioni dei primi otto mesi di quest'anno ha registrato un aumento delle vendite superiore al milione di litri (1.249.990): un dato in parte spiegabile con l'apertura di un paio di nuove stazioni di servizio in una zona densamente abitata come quella del mandamento monfalconese.

«Se già prima, in piena crisi di vendite, riuscivo ad erogare giornalmente 1.400 litri di carburante al giorno, oggi non supero gli... 800. È un disastro totale», spiega Fabio Zanetti, titolare della stazione di servizio Esso di via Trieste. Un'osservazione condivisa dal collega Massimiliano Diana, titolare della stazione di servizio Agip di via Crispi.

«Faccio solo un esempio: qualche anno fa, lavoravano al mio distributore due dipendenti oltre al sottoscritto. Oggi, ci siamo io e un ragazzo con contratto part-time».

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