I benzinai di Gorizia: «Più sconti sui carburanti per salvare i distributori»
GORIZIA Quei dati non sono passati inosservati. Mentre nel resto della provincia sembra registrarsi una ripresa (seppure timida) delle vendite di benzina e gasolio, a Gorizia continua inesorabile l’emorragia con oltre 350mila litri erogati in meno rispetto allo scorso anno. Non è difficile individuare la causa: l’estrema vicinanza con la Slovenia e con prezzi più concorrenziali (parliamo soprattutto del gasolio) ha scaraventato le stazioni di servizio in un tunnel buio, in cui non si intravvede la luce.
La mobilitazione della politica Che fare? Il mondo politico si mobilita. L’amministrazione comunale, attraverso il sindaco Ettore Romoli, è intenzionata a scrivere una nuova lettera alla presidente della Regione Serracchiani (la prima non ha ottenuto risposte) in cui si invocano “misure speciali” per risollevare un settore che negli ultimi dodici mesi, soltanto in città, ha visto chiudere altre tre attività.
«Già nei mesi scorsi inviammo una lettera a Serracchiani ma la governatrice ha ritenuto di non dover rispondere - sottolinea amareggiato il primo cittadino -. Bisogna comprendere che, a Gorizia la benzina a prezzo scontato non è affatto assistenzialismo. Semmai, diventa un’opportunità economica perché si tratta di introitare accise che oggi vanno perse con gli acquisti di carburante in Slovenia».
Un dato su tutti: la Regione, riguardo al 2014, ha sostenuto con 45 milioni di euro il sistema degli sconti-carburante mentre la concorrenza con Austria e Slovenia ha fatto perdere circa 80 milioni di euro alle casse Fvg. Insomma, investimenti in perdita.
«Gli sconti sul carburante, se compresi all’interno di un territorio ben delimitato (quello cioé maggiormente a contatto con i confini sloveno e austriaco) e se utilizzati correttamente, possono diventare una misura antidumping: per la Regione - annota Romoli - si trasformerebbero addirittura in una risorsa economica in quanto, contribuendo a ridurre il flusso di rifornimenti oltre confine, con essi si eviterebbe la perdita delle accise e dell’Iva che oggi falcidia, nel senso letterale del termine, il bilancio regionale e quello statale».
L’introduzione della “fascia zero” In termini più concreti, in cosa consiste la proposta del Comune di Gorizia? Basta leggere attentamente un recente ordine del giorno fatto proprio da Romoli che dà mandato allo stesso sindaco e alla giunta comunale di attivarsi «ad esperire tutti gli interventi necessari nei confronti dell’esecutivo Serracchiani e delle istituzioni preposte affinché vengano portati avanti gli impegni assunti in campagna elettorale con la cittadinanza nella volontà di creare le urgenti e legittime condizioni per la realizzazione di validi strumenti di armonizzazione fiscale e normativa definibile come “fascia zero”: il tutto a supporto di una categoria oggetto della presente mozione, nonché dell’intero indotto del comparto commerciale cittadino».
In parole maggiormente comprensibili a tutti, andrebbero equiparati automaticamente i prezzi della benzina ma soprattutto del gasolio venduti a Gorizia agli importi praticati in Slovenia. «In questa maniera - evidenziano i benzinai - verrebbero garantiti i necessari e vitali benefici per un comparto, il nostro, in grande ed evidente difficoltà».
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