I bebè goriziani potranno nascere a Sempeter

Siglato l’accordo tra la Regione e l’ospedale sloveno: le mamme di sei comuni isontini potranno partorire a costo zero.
L'ospedale di Sempeter, in Slovenia
L'ospedale di Sempeter, in Slovenia

Esattamente una settimana dopo aver sancito la chiusura del Punto nascita di Gorizia la Regione concretizza una svolta storica della sanità del Fvg. Da oggi infatti è operativo l’accordo sul Punto nascita dell’ospedale di Sempeter. È stato siglato ieri dalla Regione e dall'ospedale Splosna Bolnisnica dr. Franca Derganca di Sempeter.

Tale accordo, che andrà sviscerato nei dettagli, consente l’utilizzo del Punto nascita sloveno da parte delle cittadine italiane residenti nei comuni della provincia di Gorizia. In tal modo si attua la collaborazione transfrontaliera nel percorso nascita che permette alle donne residenti nei Comuni di Farra d'Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d'Isonzo di esprimere l'intenzione di partorire all’ospedale di Sempeter.

Resta per ora irrisolta la questione chiave: la registrazione del nascituro. Secondo quanto si apprende da fonti della Regione è in avanzato stato di definizione un accordo tra il nostro Ministero dell’Interno e le autorità slovene per giungere alla possibilità di registrare all’anagrafe del comune di provenienza il bebé nato a Sempeter. La competenza in materia di anagrafe è in capo al Ministero dell’Interno.

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Se si ottenesse questo risultato cadrebbe l’ultimo ostacolo “culturale” per giungere a una piena collaborazione sanitaria transfrontaliera.

Un altro punto da chiarire riguarda il trattamento per le future mamme residenti sì in provincia di Gorizia ma non nei comuni indicati nell’accordo. Ma anche in questo senso si dovrebbe giungere all’estensione dei diritti.

Aspetto importante dell’accordo firmato ieri è che le spese per il parto a Sempeter saranno completamente coperte dal servizio sanitario regionale.

Le mamme che intendono partorire a Sempeter devono manifestare le loro intenzioni agli uffici preposti dell’Azienda sanitaria isontina.

Marco Gergolet, residente a Doberdò del Lago e apprezzato ginecologo, è il direttore sanitario dell’ospedale di Sempeter.

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Dottor Gergolet, che significato ha questo accordo?

Francamente per il nostro ospedale non cambia nulla. Cambia soltanto per la paziente, la quale anziché farsi rimborsare la nostra parcella dall’Ass di provenienza o chiedere l’autorizzazione preventiva sarà completamente rimborsata dalla Regione.

Ritiene che ci sarà un maggior afflusso di mamme goriziane nel suo ospedale?

Penso di sì, ma non ne facciamo una questione campale. Abbiamo già aiutato a partorire in passato svariate mamme goriziane e lo riteniamo del tutto normale. Garantiamo delle prestazioni sanitarie anche in altri settori a cittadini italiani. È il nostro mestiere.

Quanti parti registrate in un anno?

Dagli 850 ai 900 parti.

L’accordo non ha ancora chiarito il tema della registrazione all’anagrafe del nascituro figlio di una mamma italiana.

E che cosa dovrebbe chiarire?

Beh, per molti goriziani il pensiero di nascere a Sempeter è insopportabile.

Vorrà dire che queste mamme potranno tranquillamente andare a partorire a Monfalcone, a Palmanova o dove vogliono. Anzi, spiegherò alle autorità slovene che consentire alle mamme goriziane di registrare il figlio all’anagrafe del comune di provenienza è un falso amministrativo. I bimbi che nascono da noi nascono a Sempeter. Se questo è un problema non è un nostro problema.

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