I bagni di via Veronese “sognano” un futuro da centro benessere

Il Comune studia l’idea di coinvolgere imprenditori privati nel restyling della struttura, aperta nel 1915, affidando a loro la gestione
Lasorte Trieste 10/08/19 - Via Veronese, Bagni Pubblici Comunali
Lasorte Trieste 10/08/19 - Via Veronese, Bagni Pubblici Comunali

TRIESTE Imprenditori stuzzicati all’idea di scommettere sul territorio, aguzzate la vista e aprite bene le orecchie. Nei prossimi mesi la giunta Dipiazza, con l’assessore al Patrimonio Lorenzo Giorgi e l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi in testa, potrebbe mettere in campo un progetto che circola nell’aria da tempo: rilanciare lo storico bagno pubblico “Paolo Veronese”. Come? Coinvolgendo nell’intervento un privato, a cui poi affidare la gestione.

La storica struttura comunale, che ora è chiusa e riaprirà il 27 agosto con il servizio docce accessibile martedì e venerdì dalle 10 alle 16, era già stata oggetto di un simile progetto. Nel 2015, all’epoca della giunta Cosolini, era circolata la stessa idea, messa anche nero su su bianco in una relazione previsionale e programmatica, che copriva un arco temporale fino al 2017, allegata al bilancio preventivo dell’amministrazione. Ma, alla fine, mai concretizzata.

Questa, dunque, potrebbe essere la volta buona. Gli spazi, del resto, ora hanno proprio bisogno di una ristrutturazione. Anche il bagno turco, precisa Lodi. «Nella struttura bisogna investire molti soldi, e non è pensabile che il Comune ce la faccia da soloZ, precisa Giorgi. L’affluenza di utenti, poi, non è più quella di una volta.

Per questo la volontà sarebbe quella di trovare un privato, come spiegano entrambi gli assessori, che magari attraverso il modello del project financing, iniettando nuove risorse, possa rinnovare il bagno pubblico attivo dal 1915.

Il secondo passo sarà quello di arricchire l’attuale servizio, individuare un’offerta diversa, seppur ovviamente ancora in linea con lo spirito e la funzione originali. Si pensa ad esempio a «realizzare una vera e propria spa, che faccia convivere gli attuali bagno turco e sauna - aggiunge Giorgi -, con servizi di massaggi ed estetica, mantenendo però a disposizione un servizio docce pubblico a prezzo assolutamente calmierato». «Sarà poi lo stesso privato a poter proporre la modalità di gestione e la formula - sottolinea Lodi -, ponderata poi dall’amministrazione in modo che la struttura sia fruita il più possibile dal pubblico».

Questo autentico pezzo di storia della città nasce sulla scia dei bagni comunali pubblici progettati alla fine dell'Ottocento, quando si pensò alla creazione di strutture che si ponessero in alternativa agli stabilimenti balneari privati dell'epoca e che, come si può leggere nell'illustrazione storica appesa all'interno della sala d'ingresso in via Veronese, «garantissero il servizio e la fruizione per ragioni di igiene alle classi meno abbienti a compensi modici o del tutto gratuiti».

Il primo a sorgere in città fu quello di via Manzoni nell'agosto del 1898, seguito dalla struttura di via Paolo Veronese che fu inaugurata il 20 aprile del 1915. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo