Hotel quasi al completo a Trieste per la Barcolana 53: «Affari a gonfie vele anche fuori dal centro»
TRIESTE La 53esima edizione della Barcolana, il primo grande evento post Covid a Trieste, con le sue presenze ha riportato la città a rivivere una manifestazione quasi da era pre-pendemia. Almeno questa è la sensazione degli organizzatori, in primis il presidente della Società Velica Barcola-Grignano Mitja Gialuz e Piero Zecchini, direttore di Barcolana srl. Per le cifre definitive, che indicheranno qual è stata la reale ricchezza generata dalla manifestazione, bisognerà attendere i prossimi giorni. Ma le prime riflessioni e i primi dati producono ragionamenti che vanno in questa direzione, con un indotto economico prodotto da più fronti. Ma andiamo con ordine.
Su 8200 camere e 23mila posti letto, tra Trieste e provincia, per la notte di sabato, nel weekend barcolanano, è stato registrato il quasi tutto esaurito, afferma Guerrino Lanci, presidente di Federalberghi Trieste, «mentre venerdì le prenotazioni hanno raggiunto l’85%. Di questo, il 20% non era collegato a Barcolana: comunque un ottimo weekend paragonabile a quello di Ferragosto, che è difficile da registrare negli altri periodi dell’anno». I prezzi? «In media 130 euro a camera in un hotel a tre stelle, 180 in quattro stelle».
Anche dal settore ristoranti e bar arriva un ottimo feedback. Federica Suban, presidente provinciale Fipe: «Che ci sia stato lavoro, questo è innegabile. Purtroppo – afferma - c’è stata qualche variazione dovuta al maltempo. Tuttavia hanno lavorato anche i locali periferici e un po’ di più degli anni scorsi. In base alle statistiche si vede infatti che cinque anni fa ad esempio si viveva prettamente il Villaggio Barcolana. Invece negli ultimi tre anni c’è stato il ritorno a spargersi anche verso la periferia e questo trend si è intensificato quest’anno. Ho sentito i colleghi sul Carso e anche a loro ha giovato l’iniziativa». Il crescendo di prenotazioni è incominciato dallo scorso mercoledì, in particolare. «Venerdì, nonostante il maltempo, e sabato, le prenotazioni hanno fatto il tutto esaurito quasi dappertutto - dice Suban -, in centro e fuori, e pure domenica c’è stato bel giro d’affari».
Tra i numeri ora a disposizione c’è il flusso di passeggeri arrivato via treno: sono state 25.000 le persone trasportate da Trenitalia a Trieste nel weekend clou della regata, con le linee rafforzate per l’occasione, anche nel fine settimana precedente. «Questa cifra è un po’ inferiore rispetto a quella del 2019 – commenta Gialuz - ma bisogna considerare la capienza all’80% dei treni e il meteo che non è stato proprio dei migliori rispetto a due anni fa». Il 2020 non viene nemmeno mai menzionato, visto che la Barcolana lo scorso anno era ridotta ai minimi termini e la regata era stata annullata per il cattivo meteo.
Cento poi sono stati gli espositori presenti al Villaggio Barcolana, che «ha goduto di un ottimo afflusso, in linea con l’andamento pre-Covid – commenta Zecchini -. Sabato e domenica la città era ricca, piena e allegra. Non ci sono stati problemi di sicurezza, ma una gran voglia di partecipazione con 1650 iscrizioni alla regata».
I velisti hanno raggiunto Trieste da 22 paesi, mentre le barche provenivano da otto paesi, con un flusso turistico importante arrivato da fuori città. In termini di visibilità, anche in questo caso è presto per avere numeri precisi di ritorno mediatico, ma rispetto allo scorso anno sono tornati i giornalisti anche provenienti dall’estero: «La Barcolana è finita sul Guardian – conclude Zecchini - e sui giornali austriaci grazie alla conferenza stampa organizzata nei giorni precedenti alla manifestazione».
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