Hotel Obelisco, nessun restauro all’orizzonte

Studio redatto da un manager della Sissa per farne una foresteria, ma servono 16 milioni
Silvano Trieste 16/07/2014 Park Hotel Obelisco
Silvano Trieste 16/07/2014 Park Hotel Obelisco

L'Hotel Obelisco di Opicina ha perso un altro tram. L'ex albergo resta nel degrado. C'era un progetto di riqualificazione messo a punto da un manager della Sissa che puntava a farne una foresteria per studenti. Ma l'idea non ha trovato investitori e all'orizzonte non si vede nessuno. Lo ammette il direttore della Scuola, Guido Martinelli: «Serve un intervento di privati, ma nessuno si è fatto avanti». Lo conferma con rammarico anche il Comune che si era interessato a un rilancio dell'area.

L'hotel fu semidistrutto a fine anni Settanta da un incendio e da allora è sprofondato in uno stato di abbandono progressivo, tra immondizia e sterpaglie, preso d'assalto dai vandali. L'ultimo interessamento di un privato risale al 2009, con la catena Hilton. Ma non se ne fece nulla. È invece di pochi mesi fa il progetto per ridare dignità, utilità e bellezza all'edificio e al parco retrostante che si estende nel bosco con tanto di piscina e spogliatoi. Lo ha redatto Andrea Brunetta, manager triestino che ha discusso una tesi di master di secondo livello a Milano e alla Sissa è responsabile dell'Ufficio economato e patrimonio. Brunetta ha seguito un corso di “Partnerariato pubblico e privato” e di “project finance”. Dai suoi studi ha elaborato una ricerca multidisciplinare sul recupero dell’ex hotel. Obiettivo: riportarlo alla sua antica vocazione alberghiera, con un servizio di foresteria a disposizione della Sissa che si trova poco distante e che ogni anno accoglie circa 500 studenti, soprattutto da fuori città. Per acquistare l'immobile e restaurarlo realizzando un centinaio di posti letto, parcheggi e servizi, servono suppergiù 16 milioni di euro. Una valanga di soldi che la Sissa non può mettere sul tavolo. Servono, appunto, investitori privati. «Quella era un'esercitazione accademica – premette Martinelli – noi non abbiamo capitali. Servono privati perché la Sissa non ha soldi. E anche se li avesse gli spazi sarebbero troppo ampi. L'ateneo conta sì su un giro di 500 studenti, ma una parte risiede a Trieste e altri preferiscono abitare in città». Il fabbisogno per la sola Sissa si aggirerebbe sulle 15-20 persone. «Non oltre», evidenzia il direttore: «Se qualcuno mette i soldi noi possiamo fare una convenzione per alcune stanze. Ma anche altri centri scientifici della città potrebbero farne parte».

Finora non ci sono segnali. «Non c'è alcuna novità – fa sapere l'assessore comunale allo Sviluppo economico Edi Kraus – sono andato a Milano dal curatore fallimentare per capire la situazione, con l'intento di coinvolgere privati. La struttura potrebbe avere uno sbocco turistico e una collaborazione con le realtà scientifiche della città. Ma ora è tutto fermo e dovrà partire un'asta per l'aggiudicazione in Tribunale, giacché si tratta di un fallimento». (g.s.)

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