Honsell al Tar per difendere le nozze gay
TRIESTE. Nozze gay, la battaglia a colpi di sentenze non si ferma. Il Comune di Udine, infatti, si costituirà in giudizio al Tribunale amministrativo regionale nel ricorso promosso dalle due cittadine, di cui una udinese, delle quali era stato trascritto nel registro di stato civile il matrimonio contratto all'estero. Trascrizione poi cancellata dal Prefetto di Udine, Provvidenza Delfina Raimondo, su indicazione del ministro dell'Interno, Angelino Alfano.
«Siamo a fianco delle due cittadine in quanto continuiamo a ritenere pienamente legittima la loro richiesta di trascrizione - dichiara il primo cittadino di Udine Furio Honsell - e, al contrario, assolutamente illegittima la cancellazione operata su indicazione del Ministro dell'Interno. Ecco perché abbiamo deciso di appoggiare il ricorso che le due donne hanno presentato». E si prende il plauso dell’Arcigay Friuli. La decisione di palazzo D’Aronco di costituirsi in giudizio contro la cancellazione della trascrizione del matrimonio tra due donne «è una vittoria per le nostre battaglie», così commenta Giacomo Deperu, presidente Arcigay Friuli.
«A Udine - prosegue Deperu - si è consumato un abuso del ministro degli Interni e la Procura ha ampiamente confermato la bontà delle nostre ragioni. Il Friuli non è il far west dello sceriffo Alfano che ha obbligato i Prefetti ad atti illegittimi. Grazie Honsell, sindaco della civiltà friulana. Noi gay siamo cittadini dell'Europa in ostaggio dell'Italia di Alfano, che in spregio a quanto affermato dalla Procura di Udine ha continuato a spingere i prefetti di molte città a compiere atti illegittimi: non si possono calpestare i principi di legalità per crociate ideologiche contro le persone omosessuali».
Il 2 ottobre scorso, lo ricordiamo, primo caso in regione e su richiesta delle interessate, il sindaco del capoluogo friulano aveva reso noto di aver trascritto il matrimonio di due cittadine, di cui una udinese, sposatesi in Sudafrica e residenti ora in Belgio. Pochi giorni dopo il Prefetto di Udine aveva ufficialmente chiesto al sindaco di cancellare l'atto e dopo il rifiuto di Honsell, motivato dalle note redatte dall'avvocatura e dall'ufficio di stato civile del Comune, il Prefetto aveva provveduto, tramite un commissario ad acta, alla cancellazione dell'atto.
«Se tutta questa vicenda ha un senso generale - conclude Honsell - è proprio quello di portare di fronte a tutti gli organi di giudizio una problematica così importante per i cittadini, ovvero quella della piena parità di diritti per le coppie omosessuali».
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