Hera sgretola Sel, Sossi silura il collega ribelle

Il Pd: «Reali sostituito nelle commissioni, metodi sovietici». Cosolini “spuntato” in vista dell’assemblea
Cosolini con l'assessore Treu e il capogruppo Toncelli
Cosolini con l'assessore Treu e il capogruppo Toncelli

Lo si potrebbe definire un "fuoco amico", risultato di una incontenibile voglia di tenere sempre alta l'attenzione e la tensione degli alleati di coalizione, oppure dell'ennesima espressione di un disagio che, all'interno della maggioranza, è esploso più volte negli ultimi mesi. A farsi interpreti di questi sentimenti sono stati ieri Iztok Furlanic (FdS) e Marino Sossi (Sel), consiglieri che sostengono la giunta Cosolini, i quali, nell'ambito della seduta che il presidente della Commissione Trasparenza, Everest Bertoli (Forza Italia), ha convocato per discutere della delibera su Hera, recentemente adottata, seppur di stretta misura, dal Consiglio comunale, hanno avuto parole di severa critica nei confronti dei colleghi del Pd, dell'Idv e delle liste "Trieste cambia con Cosolini" e "Cittadini per Trieste", che hanno disertato in blocco l'appuntamento.

«Questa Commissione - ha detto Sossi - è istituzionalmente affidata ai partiti di opposizione, con l'obiettivo di controllare l'operato della maggioranza. Non accettare l'opinione di chi la pensa in maniera diversa - ha aggiunto - rifiutando a priori il confronto, non è la migliore espressione della democrazia. Se il presidente della Commissione decide di analizzare un determinato tema - ha sottolineato - bisogna accettare tale scelta». «Mi dispiace dover constatare - ha osservato Furlanic - che questa Commissione abbia raggiunto il numero legale solo grazie alla presenza del collega Sossi e mia. Non si esercita la democrazia stando a casa». Ma gli assenti sono stati anche altri: Movimento 5Stelle e Un'altra Trieste, che non fanno parte della maggioranza. Presenti invece Pdl, Cannataro, Lista civica indipendente, Impegno civico e Gruppo misto.

Quote Hera, passa la delibera in Consiglio comunale: 20 sì e 18 no
Il sindaco Roberto Cosolini nell’aula del Consiglio comunale con Marco Toncelli e Roberto Treu (Silvano)

La seduta è stata intensa anche sotto il profilo del merito. Nella sostanza, Bertoli, grazie alla presenza di Filomena Falabella, segretario generale del Comune, perciò il migliore interlocutore tecnico, ha potuto porre alla stessa una serie di domande, dopo avere definito «maldestro il tentativo del Pd di far mancare il numero legale per far saltare la Commissione». In particolare, Bertoli ha chiesto «cosa potrà fare il sindaco all'assemblea di Hera, convocata per il 28 aprile se, a tale data, la delibera non avrà ancora la caratteristica di eseguibilità?». Come ha ribadito Falabella, «mancando l'immediata eseguibilità, il documento, per diventare esecutivo, deve essere pubblicato per 15 giorni. Si andrà perciò ben oltre la data del 28 aprile». Com'è noto, la delibera contro il patto di sindacato della utility prevede la possibilità di parziale cessione, da parte del Comune, delle azioni della società che a sua volta controlla AcegasApsAmga. Per sapere cosa potrà fare Cosolini, bisognerà attendere i pareri dell'Avvocatura del Comune e della stessa Segreteria generale.

Hera manda in frantumi la maggioranza
BRUNI TRIESTE 13 05 06 MARIO REALI DIRETT SANITARIO TS

Michele Lobianco (Lista civica) ha detto che «l'assenza dei gruppi di maggioranza conferma che sono in torto». Furlanic ha lamentato il fatto che «nel corso della discussione in aula, prima della delibera, non si è fatto cenno ai lavoratori di Hera nè ai servizi forniti all'utenza, ma solo di valore delle azioni». Sossi, dopo aver ricordato che «la Cgil dell'Emilia Romagna ha indetto uno sciopero per protestare contro la vendita delle quote di Hera da parte dei Comuni azionisti», ha spiegato che «le azioni di questa spa sono ad alto rendimento, perciò vendere significa perdere risorse». Carlo Grilli (Gruppo misto) ha invitato la maggioranza a interrogarsi «sul perché di questa frattura interna su un tema così importante».

Dopo la conclusione della seduta, la polemica politica si è inasprita nel prosieguo della giornata. Marco Toncelli, capogruppo del Pd in consiglio comunale, ha definito «inutile, ridondante, strumentale a meri scopi elettorali» la convocazione fatta da Bertoli. «Qui si usa un'istituzione come la Commissione Trasparenza - ha incalzato - che dovrebbe essere al servizio della collettività, per obiettivi politici personali». «Non accetto lezioni di democrazia da Furlanic e Sossi - ha affermato - il primo, in quanto presidente del consiglio comunale, dovrebbe conoscere meglio i regolamenti, il secondo si è reso responsabile di un atto che democratico non è, sostituendo in tutte le Commissioni il collega di partito Mario Reali. Sossi - ha proseguito uno scatenato Toncelli - usa gli stessi metodi utilizzati dal Cccp nel 1936». Sull'argomento è intervenuto anche Roberto Decarli, esponente della lista Cosolini, fra gli assenti di ieri. «Sossi, capogruppo di Sel, in questo frangente, è molto simile, se non identico, al da lui tanto demonizzato Renzi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo