Hera punta a nuove acquisizioni
TRIESTE. Ampliamento del gruppo con ulteriori acquisizioni, aggiudicazione delle gare per la distribuzione del gas nelle zone di insediamento storico, contenimento dei costi, attivazione di sinergie per 30 milioni correlate alla fusione con AcegasAps: il gruppo Hera si prepara ad affrontare le sfide del prossimo quinquennio e aggiorna così il piano industriale fino al 2017. Via libera dal consiglio d’amministrazione, sottolineando la volontà di confermarsi «come leader aggregante nel settore».
Gli obiettivi di bilancio sono riassumibili in quattro priorità: si prevedono ricavi a 5,6 miliardi, il margine operativo lordo dovrebbe salire a 951 milioni con un aumento di quasi 300 milioni rispetto al 2012, il rapporto tra la posizione finanziaria netta e il mol si assesterebbe a 2,9 contro 3,3, si stanzieranno 2 miliardi per gli investimenti.
Il presidente Tomaso Tommasi di Vignano esplicita i perchè dell’aggiornamento, che recepisce mutamenti di scenario sul triplice fronte economico, normativo, competitivo: «riteniamo di avere individuato le scelte strategiche più opportune per fronteggiare le difficoltà, grazie al prosieguo della politica di espansione anche per linee esterne e alla focalizzazione su efficienze e sinergie all’interno del gruppo».
Allora questa strategia, enunciata ieri dalla più importante utility di Nordest, si basa su un «percorso di crescita, nonostante un quadro esterno per i prossimi 5 anni ancora estremamente severo». Il contesto economico non migliorerà, anzi per le utilities si prospettano tempi non facili: il Pil riprenderà lentamente, quindi la domanda energetica ristagnerà, come del resto allacciamenti di utenze e produzione di rifiuti. A queste zoppicanti premesse macroeconomiche, si aggiungeranno i ribassi tariffari del gas e i recenti interventi sui Cip6 contribuiranno a contrarre la marginalità.
In considerazione di questo scenario, occorre un ulteriore salto di qualità, che presuppone l’allargamento del perimetro aziendale Hera: la riunione delle grandi “utilities” nazionali convocata dal ministro Zanonato e l’apertura del negoziato con l’udinese Amga per una presumibile operazione di assorbimento sono a tale proposito elementi probabilmente convergenti.
Ma è fondamentale, a livello di crescita interna, vincere le prossime gare per la distribuzione gasiera, tant’è che una quota rilevante degli investimenti programmati (oltre 1,3 miliardi) andrà proprio in questa direzione. Hera mira ad acquisire 180 mila punti di riconsegna attualmente gestiti da piccoli operatori locali. Il “mol” di filiera dovrebbe balzare da 310 a 486 milioni.
Trattamento degli “speciali” e recupero di materia ed energia dai rifiuti sono i pilastri della politica ambientale del gruppo nordestino, che pianifica la realizzazione di 6 impianti di trattamento. Tra gli obiettivi del settore il raggiungimento del 63% di raccolta differenziata media nei territori serviti, compresa l’area di Trieste dove le cifre sono tradizionalmente più basse. Per l’ambiente il margine operativo lordo viene stimato in aumento da 184 a 311 milioni.
Ambiziosi gli obiettivi anche sul versante “energy”, dove la clientela gas è data in crescita da 11,1 a 1,3 milioni, mentre l’utenza elettrica balzerà - sempre secondo il piano Hera - da 690 mila a un milione di fruitori.
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