Hera lancia l’offensiva nel Nordest
TRIESTE. Dal primo luglio scorso l’udinese Amga è entrata in Hera, l’utility friulana è andata così ad aggiungersi alla “piattaforma” di Nordest AcegasAps. Tra gli obiettivi di questa aggregazione pilotata da Bologna ci sono le cosiddette gare d’ambito per gestire la distribuzione del gas: secondo le dichiarazioni recentemente rese dal direttore generale di AcegasApsAmga, Roberto Gasparetto, il risultato da conseguire è la conferma dei 6 ambiti oggi presidiati. Le aree interessate sono Padova1, Trieste, Gorizia, tre ambiti di Udine.
Al tempo di Massimo Paniccia l’alleanza con Italgas aveva prospettato altri orizzonti, ma l’intervento dell’Antitrust ha suggerito all’utility nordorientale di ridisegnare i progetti sul gas, comparto dove tra l’altro Amga, azienda “monoculturale”, rappresenta una realtà fortemente radicata.
Sempre in tema di gas confermata invece l’alleanza con l’altra utility quotata nel Nordest, AscoPiave, anch’essa a vocazione “gasiera”: dopo anni di difficile convivenza in EstEnergy, le due realtà, specialmente dopo l’arrivo di Hera, sembrano aver trovato un loro equilibrio, garantito dalla presenza di Stefano Venier, amministratore delegato di Hera, alla presidenza di EstEnergy. Nel 2013 EstEnergy ha visto decrescere i ricavi da 397 a 249 milioni, mentre l’utile è salito da 8,8 a 9,5 milioni.
Dal punto di vista accomerciale, con l’arrivo di Amga, la “piattaforma” di Hera nel Triveneto raggiunge i 475 mila clienti nel gas, i 253 mila nell’idrico, i 164 mila nell’energia elettrica, i 478 mila nei rifiuti. Dal punto di vista dela “governance”, il Comune di Udine detiene il 3,055%, il Comune di Padova il 4,803%, quello di Trieste il 4,823%.
In attesa che mercoledì 27 agosto il consiglio di amministrazione di Hera esamini i dati del primo semestre 2014, oltre all’assorbimento di Amga, c’è un altro elemento degno di nota, ovvero il favorevole andamento del titolo dall’inizio dell’anno, nonostante la chiusura negativa di venerdì 25 a 2,028 euro (-0,59%). Infatti in questo scorcio di 2014 in piazza Affari il titolo è salito del 24,36%, un livello di valorizzazione nel settore delle utilities superato nella Borsa milanese solo da Enel (31,19%). Il “dividend yield” registrato da Hera nel 2014 è migliorato del 4,45%.
Intanto la politica delle aggregazioni tra utility, sulla quale si era impegnato l’ex ministro dello Sviluppo Economico il “dem” Flavio Zanonato, viene ripresa anche dall’attuale esecutivo. Sia il viceministro Claudio De Vincenti che il collega Enrico Morando (entrambi “dem”) ritengono che accelerare le fusioni sia un’esigenza, da supportare con la costituzione di Ambiti territoriali ottimali e con apposite forme di incentivazione.
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