Hera fa il pieno nel cda Acegas. E Trieste perde la presidenza
TRIESTE Per la prima volta nella storia una e trina di Acegas, di AcegasAps, di AcegasApsAmga il presidente non sarà indicato da Trieste. Negli ultimi sedici anni Massimo Paniccia, Giovanni Borgna e oggi Tomaso Tommasi di Vignano. In verità si tratta di un film dalla trama abbondantemente annunciata dai trailer inanellatisi da perlomeno il novembre 2018 a oggi. Ieri mattina a palazzo Modello, dal pregevole affaccio su piazza Unità, Tommasi di Vignano, presidente di Hera controllante al 100% di AcegasApsAmga, ha portato in assemblea, in qualità di mono-azionista dell’utility triestino-padovano-udinese, il nuovo governo della società nordorientale. Egli stesso, Tomaso Tommasi di Vignano, sarà per il prossimo triennio presidente anche di AcegasApsAmga, mentre la guida operativa dell’azienda è affidata a Roberto Gasparetto, direttore generale plenipotenziario dal 2013 a oggi, per il quale è stata ripristinata la carica di amministratore delegato.
Tanto tuonò che piovve: come era lecito attendersi, dopo le cospicue vendite di titoli Hera effettuate dai Comuni di Trieste e Padova (non da Udine), il peso dei municipi tergestino e patavino è sceso, così la holding domiciliata nella bolognese via Berti Pichat ha assunto anche il comando formale delle operazioni. Nel 2013 Trieste aveva il 5,1% del capitale sociale Hera, al 21 gennaio 2019 ne deteneva il 3,8%. Padova aveva il 5%, al 21 gennaio il 3,09%. Udine ha eroso assai meno il malloppo azionario, scendendo dal 3,25 al 2,9%. Significativo il passo che apre le informazioni essenziali chieste da Consob, datate - appunto - Bologna 21 gennaio: «il socio Comune di Trieste, per effetto di operazioni di vendita sul mercato effettuate autonomamente da parte dell’azionista, ha ridotto il numero di azioni da 59.974.983 a 56.969.983 ...».
Per Tommasi quasi un ritorno, visto che al termine dell’epoca Illy fu amministratore delegato di Acegas, quando Giovanni Cervesi era presidente. Altri tempi. Oggi su 7 componenti del consiglio di amministrazione, Hera ne ha 4 e sono gli stessi del precedente triennio: Tommasi, Gasparetto, Stefano Venier (amministratore delegato di Hera), Luca Moroni (direttore finanziario Hera). Una presenza di alto profilo per la controllata più importante, che garantisce un settimo dei ricavi e del margine operativo del gruppo (secondo in Italia su elettricità, gas, acqua, ambiente dopo la milanese-bresciana A2a).
Gli altri tre consiglieri sono espressioni territoriali, che per due terzi erano già note. Trieste (centrodestra) ha indicato Marina Monassi, già presidente dell’Autorità portuale e direttore generale di AcegasAps, adesso presidente del collegio sindacale di Trieste Trasporti e dei revisori dei conti Ater Fvg. Padova (centrosinistra) ha portato Devis Casetta, presentato come biologo libero professionista in campo ambientale. Udine (centrodestra) ha segnalato il commercialista revisore legale Giorgio Cudicio. Nel mandato precedente sedevano nel board rispettivamente Giovanni Borgna (presidente), Igor Rodeghiero (consigliere delegato), Marco Craighero.
Trieste ha perso nel triennio entrante anche il presidente del collegio sindacale, che nei vecchi patti era giuliano: invece esce Pompeo Boscolo e arriva il commercialista padovano Matteo Rava. Al prossimo giro lo scranno toccherà nuovamente al Comune alabardato. —
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