«Hanno fatto pagare a noi le colpe di altri scandali Io ho la coscienza a posto»

trieste. Gianfranco Moretton non ha molta voglia di parlare. La vicenda dei rimborsi “allegri” in Consiglio ha segnato la fine della sua carriera istituzionale, complice anche il rapporto da subito complicato con Debora Serracchiani, all’epoca aspirante governatrice. Il ruolo di capogruppo, tra l’altro, ha determinato, come pure per il collega pidiellino Daniele Galasso, pene superiori rispetto ai consiglieri “semplici” nella sentenza di due giorni fa della Corte d’Appello che ha ribaltato il verdetto del primo grado. E Moretton non nasconde l’amarezza e la sorpresa, pur confermando di avere la coscienza tranquilla. . Moretton, quanto la sorprende un simile ribaltamento di interpretazione dei fatti da un giudice all’altro?

Dicono che le sentenze non si commentano. Ma, in questo caso sarebbe oltremodo complicato esprimersi visto che sono l’una l’opposto dell’altra. Di fronte a tutto questo, non ci si può non sorprendere.

Come ha vissuto questi anni di sospetti rispetto a una situazione di cui si è sempre sostenuto non responsabile?

Ho vissuto con la stessa tranquillità che sempre ho avuto nella mia coscienza.

Era davvero complicato, se non impossibile, controllare ogni spesa dei consiglieri del gruppo?

Le spese dei consiglieri erano stabilite dal regolamento dei gruppi e il controllo annuale della nota riepilogativa era in capo all’Ufficio di presidenza del Consiglio.

Qualcuno ha però esagerato con i rimborsi, lo ammette?

Alcune anomalie sono certamente emerse, come del resto ha evidenziato l’inchiesta.

Quanto accaduto è anche conseguenza di una legge all'epoca poco chiara?

Era una legge perfettibile come tutte le altre, ma non tale da consentire eccessi discrezionali.

La politica del Fvg pagò in quell'occasione le responsabilità di altre regioni coinvolte in scandali anche più gravi?

Senza ombra di dubbio il tutto è partito dalla famosa inchiesta Fiorito. Ma va affermato con fermezza che quanto accaduto in Fvg non assomiglia per nulla a un caso che fu davvero abnorme.

C’erano troppi soldi a disposizione dei gruppi all’epoca?

È vero, erano tanti. Ma già nel 2012, con la legge regionale 21, considerata la situazione di crisi economica che vivevano l’Italia e pure la nostra regione, furono ridotti del 50%. —

M.B.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

Riproduzione riservata © Il Piccolo