«Ha rigato un’auto in sosta sotto lo studio»: nei guai il commercialista Lenardon
TRIESTE Un’ automobile rigata con un oggetto appuntito e le immagini delle telecamere che inquadrano, e ne inchiodano, l’autore. L’ennesimo, odioso episodio di vandalismo? Non proprio visto il “peso” dell’autore del gesto. Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Federico Frezza e affidate al Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia locale, a sfogarsi contro il veicolo in sosta è stato infatti il noto commercialista triestino Giorgio Lenardon, il professionista che da anni lavora come curatore fallimentare e amministratore giudiziario per conto del Tribunale di Trieste nonché come consulente tecnico d’ufficio in diversi procedimenti penali e civili tutt'ora in corso.
Il fatto risale allo scorso 4 luglio. Un dipendente dell'Agenzia del Territorio - realtà che fa parte dell'Agenzia delle Entrate - parcheggia la sua Suzuki Jimmy in via del Lavatoio. Quando ritorna a prendere la vettura, trova la brutta sorpresa: delle profonde “striature” su ambedue le fiancate e sul cofano anteriore del veicolo. Carrozzeria rovinata. L'uomo denuncia immediatamente l'accaduto alla Polizia locale. Iniziano le indagini e vengono acquisiti i filmati delle telecamere esterne della filiale Antonveneta che ha gli sportelli proprio all'angolo tra via Filzi e via del Lavatoio.
L'arco temporale è ristretto. Chi ha compiuto quel gesto deve aver girato attorno all'auto per riuscire a rigarla sulle due fiancate e sul cofano. Gli agenti scorrono le immagini, guardano e riguardano con attenzione chi percorre quella via, ma c'è solo una persona che si avvicina a quella Suzuki prima da un lato, poi dall'altro e poi davanti. I fotogrammi, secondo gli inquirenti, sono nitidi, e mostrano chiaramente una persona molto conosciuta agli stessi agenti visto, come detto, anche il suo ruolo in tribunale: Giorgio Lenardon. Gli agenti restano attoniti, il proprietario dell'automobile pure. Le immagini non riprendono la mano dell’indagato che riga la macchina, ma lui è l’unico a girare attorno al veicolo durante la sosta in strada.
Per gli inquirenti non ci sarebbero dubbi. Lenardon - difeso in questo procedimento dagli avvocati Sergio e Fulvio Vida - ha lo studio a pochi metri da dove è avvenuto il fatto, in via Filzi 21/1. Ora è indagato per aver danneggiato il veicolo con l’aggravante di aver commesso il fatto sulla pubblica via. Se le accuse venissero confermate, andrebbe poi accertato un altro dettaglio: bisognerebbe capire cioè se il professionista si sia accanito su quell'automobile perché sapeva essere di proprietà di un dipendente dell'Agenzia del Territorio o semplicemente per il fatto che andava ad occupare un parcheggio sotto al suo studio. In ottobre Lenardon è stato interrogato dalla Polizia giudiziaria, che gli ha mostrato il firmato in cui appare intento a girare attorno alla Suzuky. Ma l'indagato ha negato ogni addebito, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Lenardon, peraltro, ha dei precedenti. Due volte è stato pizzicato a guidare senza patente e ha anche una condanna per lesioni colpose. Inoltre ha avuto qualche problemino con l’ordine dei Commercialisti al quale appartiene e che, circa tre anni fa, l'aveva sospeso per tre mesi per non aver ottemperato agli obblighi previsti per la formazione, non maturato alcun credito formativo nel triennio. Per giustificarsi, in quel caso aveva sostenuto di aver dei problemi fisici che gli impedivano di frequentare i corsi. Un alibi crollato di fronte alla scoperta dell’iscrizione a diverse gare di sci, proprio in quello stesso anno, nonchè alla quotidiana attività anche con il Tribunale, e che fece scattare il provvedimento dall'Ordine.
Nel 1996 a Lenardon il Tribunale aveva affidato la curatela della Immobiliare Generale amministrata da Gabriele Alessandro Querci. Nel 2010 invece si occupò della Alimentari Italiana, che aveva come amministratore unico il commercialista Alberto Mazzi. —
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