Ha picchiato la madre per anni. Il giudice: «Stia lontano da lei»
Si è fatto mantenere con la misera pensione della madre: 500 euro al mese. Per convincerla - o meglio per costringerla - a pagare non ha esitato a maltrattarla. L’ha minacciata e picchiata. Ma l’ha anche quotidianamente umiliata. Per anni. Disoccupato da sempre - non pubblichiamo il suo nome per impedire che la madre vittima di questa violenza possa essere riconosciuta - il quarantenne è stato raggiunto da un provvedimento di allontanamento emesso dal giudice Guido Patriarchi su richiesta del pm Massimo De Bortoli.
L’ordinanza cautelare gli è stata notificata ieri mattina dai poliziotti della Squadra mobile diretta da Roberto Giacomelli. L’uomo (difeso dall’avvocato Eleonora Sponza) non potrà avvicinarsi alla casa in cui vive la madre, che ha 75 anni. Ma non potrà neanche frequentare i luoghi dove abitualmente si reca l’anziana. Se lo farà, il rischio è quello di finire in carcere.
Spesso S.N. ha anche picchiato la madre spaccando mobili e suppellettili. Una situazione che, secondo le indagini, è durata anni: fino a quando la donna esasperata ha denunciato il figlio. L’anziana più volte aveva dovuto rifugiarsi nella propria stanza da letto per sfuggire alle sfuriate. A un certo punto non ce l’ha fatta più e ha telefonato alla polizia, chiedendo agli agenti di intervenire: «È un inferno, aiutatemi».
Gli investigatori sono subito intervenuti e nella relazione di servizio hanno messo nero su bianco il terribile disagio della madre. Hanno riferito degli schiaffi, degli spintoni, delle ingiurie.
A quel punto il dossier con le denunce, ma soprattutto le relazioni di servizio delle pattuglie delle volanti è stato trasmesso al pm Massimo De Bortoli. Il magistrato ha disposto nuovi accertamenti che hanno consentito la scoperta di altri episodi fotocopia di violenza e maltrattamenti. È emerso che pochi giorni fa il giovane ha sferrato un violento calcio alla madre. Nel corso delle indagini sono emersi altri particolari, anche episodi di violenza che secondo il giudice Patriarchi configurano i reati di sequestro di persona ed estorsione.
L’uomo non esitava a privarla della libertà personale nascondendole le chiavi di casa e impedendole di uscire. E questo appunto per costringerla a consegnargli il denaro.
Così è andato avanti per anni. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’inferno grazie alle testimonianze di altri familiari, ma anche dei vicini di casa e del medico curante. Così sono stati scoperti dopo anni innumerevoli episodi di violenza ai quali la donna è stata regolarmente sottoposta dal figlio. Episodi che le hanno provocato gravi sofferenze fisiche e morali.
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