«Ha avvelenato il mio cane»: vicino di casa sotto accusa

Inchiesta su un inquilino Ater di via del Veltro innescata da una raffica di denunce. La vittima: «Si finge cieco e mi perseguita. Vivere qui è diventato impossibile»
Foto BRUNI 24.02.2019 Via del Veltro
Foto BRUNI 24.02.2019 Via del Veltro

TRIESTE Il cane avvelenato, poi salvato in extremis da un veterinario. Le minacce di morte. Le continue vessazioni. I danneggiamenti. Le posta rubata dalla cassetta. L’aggressione sotto casa a colpi di manganello e con lo spray al peperoncino.

La vita di condominio si è trasformata in un vero e proprio inferno per un cinquantatreenne triestino residente in un palazzo Ater di via del Veltro. Sono anni che combatte la sua battaglia contro il vicino molesto, un settantacinquenne che abita al piano sottostante. Non si contano, ormai, le volte che la vittima ha dovuto chiamare le forze dell’ordine. Tutto è cominciato qualche anno fa con alcune parole di troppo scambiate sul pianerottolo. La situazione è degenerata e si trascina tutt’ora.

Il caso è piombato in tribunale con la lunga lista di angherie. «Il mio persecutore – racconta la vittima, difesa dall’avvocato Maria Genovese – non mi dà pace da anni. Io ho sopportato tanto perché sono una persona tranquilla e che qui in questa via tutti conoscono, anche per il mio soprannome “Roby Hogan” piuttosto noto a Trieste e il mio passato da buttafuori nei locali. Sono gentile, non creo problemi a nessuno, mentre quell’uomo sta rendendo la mia vita e quella degli altri impossibile. Non ce la faccio più, i suoi comportamenti sono pazzeschi. Non sono di certo l’unico, in questi condomini di via del Veltro, a lamentarsi». Ma chi sarebbe questo vicino molesto? «Un tipo che si finge cieco, abita nell’alloggio sotto al mio». La vicenda è sfociata in un processo quando il cinquantatreenne è stato pestato in strada. «Era il 26 settembre del 2016 – ricorda la vittima – stavo passando in via del Destriero, poco distante a via del Veltro. Ho visto quell’uomo che mi perseguita, era accanto a un muretto con la sua compagna. Pensavo che si mettesse a insultarmi, come fa di solito. Invece, non appena li ho superati, sono stato aggredito da entrambi. Mi hanno colpito con un manganello – spiega – e poi mi hanno spruzzato addosso lo spray al peperoncino. Uno che ti pesta non è cieco». Il cinquantatreenne è finito in ospedale con una prognosi di quasi due mesi per una frattura alla mano. E, come ha fatto molte altre volte, ha denunciato tutto. L’aggressore e la sua compagna sono stati indagati con l’accusa di lesioni. Il processo è in corso.

Ma questo sarebbe soltanto uno dei tanti episodi. «Già – riprende “Roby Hogan” – con quel finto cieco ho altre nove denunce in piedi. Anche perché ha pure tentato di uccidere uno dei miei due cani. Sono sicuro che sia stato lui perché solo lui ce l’ha con me in questo condominio. Un giorno – ricorda – mi sono accorto che la bestiola stava male, l’ho portata subito dal veterinario. Il medico l’ha salvata, ma mi ha detto che era stata avvelenata. Quel finto cieco ha lanciato qualcosa nel mio balcone, forse una polpetta, il cane ha mangiato. Non ne posso più di vivere così». —


 

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