Gusti di frontiera verso l’annullamento, il sindaco Ziberna:«Lavoriamo a una grande festa»

Il sindaco lascia uno spiraglio: «Impossibile farlo a queste condizioni, ma siamo pronti in 30 giorni a metterla in piedi»
L’assembramento di gente che contraddistingue da sempre Gusti di frontiera, impossibile farlo in questo momento Foto Bumbaca
L’assembramento di gente che contraddistingue da sempre Gusti di frontiera, impossibile farlo in questo momento Foto Bumbaca

GORIZIA «Gusti di frontiera? In questo momento non c’è nemmeno un elemento che ci consenta di dire che si farà. Certo, la situazione può cambiare da qui a settembre: magari emerge un vaccino, le temperature estive “ammazzano” il virus definitivamente, succede qualsiasi cosa che ci consente di dire che l’emergenza è finalmente finita. Ma capite, realisticamente, che non è questa la situazione con gli occhi di oggi. La vedo molto difficile».

Coronavirus, salta l'appuntamento di settembre con Gusti di Frontiera a Gorizia
Bumbaca Gorizia 29.09.2019 Gusti di Frontiera domenica © Foto Pierluigi Bumbaca


Il sindaco Rodolfo Ziberna è realista. Anche se mancano ancora parecchi mesi alla manifestazione-ammiraglia di Gorizia, il Comune sembra orientato a far saltare l’edizione 2020. Sempre che non succeda qualcosa di positivo, di risolutivo. Del resto, sono saltate anche le Olimpiadi e si sta studiando, con estrema difficoltà e grandi contrasti, se e come far riprendere i campionati di calcio in sicurezza. «Abbiamo anche ragionato su possibili alternative. Ad esempio, si era pensato di dare vita a una mini edizione di “Gusti”, più piccola e con un minor numero di visitatori. Ma non avrebbe avuto senso - argomenta Ziberna -. Perché le chiavi del successo della manifestazione sono l’estensione e la possibilità di gustare una specialità e bere un bicchiere di quello buono in totale libertà, in mezzo alla convivialità, alla folla, all’allegria. Ma ve l’immaginate una kermesse come la nostra con i separè, i pannelli di plexiglass, la necessità di garantire il distanziamento sociale? Parliamo di 800 mila persone, il dato dei visitatori dello scorso anno. In queste condizioni, è impensabile immaginare un’edizione 2020 della manifestazione di punta di Gorizia».

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C’è la questione, poi, assolutamente non secondaria dell’approvvigionamento. «Siamo sicuri che gli espositori, a settembre, potranno venire in città? Parliamo di stand che arrivano da tutta Italia, anche dalla Lombardia, oltreché dall’estero. Oggi, tutto è bloccato».

La porta, comunque, non è chiusa. Tant’è che, sino a qualche giorno fa, era consultabile sull’Albo pretorio online la determina che dà avvio al potenziamento della Polizia locale, attingendo da altri comandi della regione, proprio per la gestione della sicurezza di Gusti di frontiera. «Il Comune di Gorizia - annota ancora Ziberna - è in grado di allestire la manifestazione in trenta giorni. Quindi, se dovessero cambiare le condizioni, la macchina organizzativa si rimette nuovamente in moto per l’edizione 2020. Il meccanismo è oliato». Sempre che non ci sia un “colpo di coda” del coronavirus in autunno, come più di qualche virologo inizia a prefigurare. «Non dobbiamo dimenticare ciò che sta capitando in Cina o in Corea del Sud con i contagi “di ritorno”. Stiamo attenti». Incertezza, dunque, tendente però al “no”. Semmai, Ziberna immagina, una grande manifestazione, una volta che l’emergenza sarà finita. «Una sorta di “festa della liberazione” in cui poter festeggiare con sollievo dopo uno dei periodi più bui e scorbutici della storia», annota Ziberna.

Osservazioni che trovano d’accordo l’assessore comunale ai Grandi eventi, Arianna Bellan, da sempre in prima linea nell’organizzazione del “Gran galà dei golosi”. «Ufficialmente - dice - l’evento non è stato cancellato ed è ancora in calendario. Possiamo aspettare sino a luglio per rimettere in moto la macchina organizzativa. Anche se dovessero esserci problemi relativamente alla presenza e alla disponibilità degli espositori, abbiamo una grande graduatoria da cui attingere, e non sarebbe un problema. Ma, in questo momento, con i confini chiusi, non può esserci “Gusti di frontiera”: sarebbe una specie di contraddizione in termini». —

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