Gusti di frontiera, ricette contrapposte

Per Collini tradita la mission iniziale: «Si punti sulla cultura». Ziberna: «Formula vincente, daremo un tocco di qualità»
Bumbaca Gorizia 12_06_2017 Elezioni comunali Gorizia © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 12_06_2017 Elezioni comunali Gorizia © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Prima di tutto l’assunto: «Gusti di frontiera è una bellissima manifestazione che da lustro alla nostra città ed è stata pensata nel 2003 della giunta di centrosinistra nella persona dell’assessore Cressati».


Poi l’analisi: «L’idea iniziale aveva una visione innovativa del cibo che da semplice esigenza diventava allo stesso tempo piacere e cultura, visione ora espressa ai massimi livelli per esempio da Ferinetti con Eataly che ne ha fatto un volano economico. La giunta di centrodestra ha ereditato questa manifestazione, facendola crescere, ma stravolgendola nelle sue idee iniziali: è ora di recuperarne le origini e valorizzarle per far crescere questa città e farne volano economico».


Roberto Collini e il suo staff sembrano avere le idee chiare sul futuro di Gusti di frontiera. Il candidato sindaco del centrosinistra, al proposito, era stato tra i più chiari nel dibattito di San Rocco nel rispondere alla domanda rivolta agli aspiranti sindaci sul futuro di Gusti di frontiere. Nella domanda e nelle risposte era possibile cogliere l’idea di città che i candidati avevano.


Torniamo a Gusti di frontiera, la manifestazione che riempie la pancia ma non altrettanto lo spirito in nome dell’effimera caccia al record di presenze.


Ancora Collini: «Ritengo che per Gusti di frontiera bisogna lavorare su un’altra prospettiva. A parità di spesa, bisogna dare alla manifestazione una connotazione culturale ed economica a fianco di quella prettamente ludica e da sagra che ora ha. L’idea è di prolungare Gusti di frontiera all’intera settimana scindendo il week di festa da il “Salotto del Gusto” che diventi una borsa per i produttori locali e transfrontalieri di presentazione dei loro prodotti a turisti ed esercenti, sviluppando il mercato e creando nuovi posti di lavoro».


Secondo i programmi di Collini questa trasformazione di Gusti di frontiera sarebbe possibile a costo zero: «Questo format permetterebbe all’amministrazione di creare, in sinergia con albergatori, ristoratori locali ed operatori turistici dei pacchetti specifici che siano motivo di attrattività per il territorio goriziano ne facciano vetrina verso l’intero Paese. Tutto questo è fattibile con le risorse già disponibili senza alcun onere aggiuntivo per la comunità. Sarà il volano per il lancio del brand “Gorizia”, fondamentale per il rilancio turistico della città».


Non trascura di citare Collini un elemento di novità che si affaccia sull’asfittica realtà goriziana: «Sarebbe bello ovviamente che durante il periodo di Gusti di frontiera vi fosse un vivace afflusso di turismo aeronautico con base nel riaperto aeroporto Duca D’Aosta, sperando che questa volta Bastianich abbia motivo per fermarsi e non solo per passare».


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