Guide sub per non vedenti. E il mare è tutto da toccare
TRIESTE Le bellezze del mondo sottomarino non sono precluse a chi non ha più l’uso della vista. Le tecniche per accompagnare in immersione subacquei non vedenti ed ipovedenti esistono e saranno per la prima volta oggetto di un corso che si svolgerà a Trieste da martedì a sabato. Ad organizzarlo saranno l’associazione Albatros progetto Paolo Pinto (Asbi, www.albatros-scubablindinternational.it) in collaborazione con Mare NordEst.
Spiega la presidente dell’associazione, Angela Costantino: «Undici anni fa moriva mio marito, il campione del mondo di gran fondo Paolo Pinto. Negli ultimi due anni di vita Paolo perse la vista, così dopo la sua morte abbiamo creato una Onlus in suo nome». Avvocato e giornalista televisivo in trasmissioni dedicate al turismo e ai viaggi, Pinto era l’anima del programma Albatros, dal quale ha poi preso nome l’associazione. Un anno dopo la costituzione dell’Asbi venne fondata la scuola subacquea specializzata in didattica per non vedenti, ipovedenti e disabili.
«Il nostro istruttore è Manrico Volpi, di Livorno - spiega la presidente -. Assieme a lui, nel corso di questi anni, abbiamo formato oltre 150 istruttori e altrettanti sub non vedenti in tutta Italia». Perché girare tutto il paese proponendo questi corsi? «A volte accade che un’associazione faccia formazione e poi abbandoni i partecipanti, noi no - dice ancora Costantino -. Anche dopo la conclusione del corso noi diamo alla possibilità ai ragazzi di praticare il turismo subacqueo in tutte le parti d’Italia in cui abbiamo formato istruttori e guide».
Ma come funzionano le immersioni per non vedenti dell'associazione? Il sub viene accompagnato dall’istruttore e viene fornito di un kit apposito: «Si tratta di un riconoscitore in braille di tutte le specie del Mediterraneo. In questo modo non vedenti e ipovedenti possono capire che cosa stanno toccando, scoprendo nome, colore, forma e così via». Al corso di Trieste prenderanno parte quattro aspiranti accompagnatori: Manuel Janez Ianesi, Roberto Yoshi Lava, Mirco Ferro e Lorenzo Cercego. Lo staff di Albatros includerà il trainer Manrico Volpi, l’istruttore Asbi Vincenzo Ladisa, i coadiutori non vedenti Ada Ammirata, Daniele Renda, Roberto Polsinelli e la presidente Costantino.
«La presenza di non vedenti consentirà ai corsisti di imparare davvero come si lavora e di poter quindi operare con sicurezza dopo la fine delle lezioni». Perché proprio Trieste? L’associazione ha firmato un protocollo di intesa con la Federparchi nazionale: quest’ultima ha riconosciuto all’Asbi lo stato di avanzamento della sua didattica, concedendo l’accesso anche alle riserve marine più tutelate. «Ecco perché avremo la possibilità di immergerci all’interno della riserva di Miramare - dice la presidente -. L’idea è nata da un incontro a Bologna con il presidente di Mare Nordest, Roberto Bolelli, con cui ci siamo trovati da subito in sintonia».
Il corso si concluderà sabato, quando alle 17.45 nella Stazione marittima verranno consegnati i brevetti agli istruttori e guide subacquee. La cerimonia si svolgerà alla presenza delle autorità. «Per noi poter portare il nostro metodo a Trieste costituisce una grande vittoria», conclude la presidente.
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