Guerra tra condòmini a colpi di candeggina versata davanti alla casa della vicina allergica

TRIESTE. La vita di condominio talvolta può trasformarsi in un vero e proprio inferno. Ne sa qualcosa la famiglia di triestini finita in mezzo a una vera e propria guerra di vicinato tra liti, dispetti, e ripicche. Una guerra combattuta soprattutto a colpi di candeggina. Già, sarebbe proprio questa l’arma utilizzata nelle dispute di pianerottolo. Il caso è finito in Tribunale: i due imputati sono un quarantasettenne originario di Firenze e una quarantanovenne di Trieste. Devono rispondere di “atti persecutori” nei confronti degli inquilini che abitano al piano di sopra: mamma, papà e figlia.
Cosa succedeva esattamente in quella casa? I due imputati, stando a quanto riferito dalle vittime (al momento solo presunte), non perdevano occasione per cospargere le scale di varechina così da diffondere la sostanza in prossimità dell’appartamento in cui vive la famiglia oggetto delle molestie. Che, peraltro, per effetto di una delibera condominiale non poteva nemmeno aprire le finestre che danno sul tetto. Impossibile arieggiare, insomma. Scaramucce di cattivo vicinato? Così pare. Solo che uno degli inquilini presi di mira, cioè la madre, ha riferito di essere allergica alla candeggina. Per lei era diventato impossibile mettere il naso fuori dalla porta.
I dispetti non si sarebbero limitati alla candeggina versata: la famiglia sostiene di aver trovato spesso sia lo zerbino sia la porta (quella di accesso alla rampa delle scale) imbrattati. Va da sé che una situazione del genere, tanto più se ripetuta con frequenza pressoché quotidiana, impediva ai malcapitati di invitare a casa amici e parenti. Di più. Mamma, papà e figlia hanno raccontato agli inquirenti di aver dovuto anche programmare le proprie uscite, così da evitare spiacevoli incontri in pianerottolo. La famiglia avrebbe anche filmato i comportamenti dei due imputati. Un’esasperazione culminata nella decisione di vendere l’appartamento.
Il caso sarà preso in esame in Tribunale dal gup Luigi Dainotti nell’udienza preliminare di mercoledì. Ma stando a quanto si è saputo, accuse e querele non sono però a senso unico, cioè avanzate soltanto dalla famiglia del piano di sopra oggetto delle vessazioni a colpi di candeggina. Ma sarebbero reciproche.
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