Guerra legale sulle azioni di Autovie

La Provincia di Udine denuncia la Regione: «Acquisirà a luglio le nostre quote che valgono 2,4 milioni senza darci un euro»
Traffico sull'autostrada Trieste-Venezia
Traffico sull'autostrada Trieste-Venezia

TRIESTE. «Esproprio proletario», Pietro Fontanini dice proprio così. A inizio estate, denuncia, le Province si vedranno sottrarre la partecipazione in Autovie venete senza alcuna remunerazione dalla Regione. «Un’illegittimità» cui si intende rispondere duramente, fino al ricorso al Tar Fvg e alla Corte dei conti. La questione riguarda la trasformazione della concessionaria autostradale in società in house di proprietà al 100% della Regione, un passaggio propedeutico e necessario per ottenere il prolungamento della gestione della A4 fino al 2038. Condiviso a inizio agosto 2015 l’ok del governo alla soluzione suggerita dall’articolo 17 della direttiva Ue 23/2014 (l’Europa apre ai rinnovi delle concessioni senza gara a società interamente pubbliche impegnate in investimenti che migliorino il servizio e contengano gli aumenti al casello), Debora Serracchiani, incontrati a stretto giro la presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, i vicepresidenti delle Province di Udine e Gorizia Franco Mattiussi e Mara Cernic, il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, ha fatto sapere di avere acquisito da parte degli enti locali Fvg, soci pubblici di Autovie, «la consapevolezza che l’operazione è importante e strategica» e di avere verificato «la disponibilità a svolgere ogni valutazione necessaria in ordine alla loro partecipazione».

La proroga per l’A4 vale ventuno anni
Traffico sull'autostrada Trieste-Venezia

Sulla carta i nodi erano quelli conseguenti alla legge 190 (la Stabilità 2015) che ha imposto alle Province di liberarsi delle partecipazioni ritenute non strategiche. Con Trieste, Gorizia e Udine che avevano già iniziato il percorso di dismissione, si trattava di valutare in che modo poter riconsiderare la norma alla luce del fatto nuovo di una Autovie che deve puntare al 100% di presenza pubblica.

Quella che Fontanini svela non è però azione condivisa. Dal 1 luglio, fa sapere il presidente dell’ente friulano, le azioni delle Province in Autovie saranno acquisite senza alcuna remunerazione dalla Regione Fvg: «Sta scritto in una norma transitoria contenuta nella legge approvata dal Consiglio regionale la scorsa settimana in relazione al passaggio delle funzioni in materia di polizia provinciale, caccia e pesca dalle Province alla Regione».

La reazione è immediata. Il politico leghista preannuncia una lettera al ministro degli Affari regionali e la volontà di ricorrere al Tar Fvg contro il provvedimento. «Questa manovra che integra la generale disciplina del riordino degli enti locali dettata dalla legge 26/2014 - insiste - è un esproprio proletario a tutti gli effetti; le azioni nella società autostradale sono di proprietà della Provincia che è ancora socia di Autovie e la Regione non può dunque avocarsi d’imperio la nostra partecipazione. Tanto più che nemmeno lo statuto della concessionaria prevede il diritto di prelazione da parte dei soci in caso di vendita». Più in generale «non siamo un ente strumentale della Regione né tantomeno una sua dependance cui sottrarre funzioni e risorse a piacimento oltre a quelle definite per legge».

Sempre secondo la Provincia di Udine non rientra nel riordino delle funzioni provinciali dettato dalla legge Panontin la materia delle partecipazioni societarie che, fatta eccezione per le razionalizzazioni già in corso per le realtà non funzionali all’attività istituzionale, rimangono in capo all’area vasta. «Questo tipo di beni non rientra nella disponibilità della Regione - continua Fontanini - e, se Trieste intende acquisirle, deve remunerarle, non portarle via a costo zero. Per noi si tratta di quote significative che compensano la partecipazione iniziale nella costituzione della società. L’acquisto e la liquidazione delle somme sono legittimi, questo esproprio no». La Provincia di Udine, informa infine Palazzo Belgrado, detiene 3 milioni 97mila 663 azioni di Autovie per un valore totale pari a 2 milioni 478mila 130 euro. «Interesseremo anche la Corte dei Conti - conclude Fontanini - in quanto viene sottratta parte del nostro patrimonio economico».

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