“Guerra” Inps-Comune sui ritardi dei bonus antipovertà

L’istituto boccia lo sportello integrato chiesto dal Municipio. «Già troppi casi dirottati da Trieste». E il Pd sferra l’attacco
Lasorte Trieste 17/05/16 - Via Mazzini 25, Sportelli Servizi Sociali del Comune
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TRIESTE L’Inps risponde “picche” alla richiesta del Comune di istituire uno sportello integrato per far fronte alle strabordanti richieste di assegni di sostegno al reddito. E lo fa con una lettera in cui si lascia velatamente capire che gli sportelli Inps sono già impegnati a sufficienza, e in parte anche per colpa del Comune stesso.

È l’inizio di un botta e risposta pesante fra l’ente previdenziale, l’amministrazione triestina e l’opposizione. Il segretario provinciale del Pd Giancarlo Ressani cavalca la lettera mentre la Lista Dipiazza, formazione dell’assessore al Sociale Carlo Grilli, gli risponde sferzante.

Andiamo con ordine. Nella lettera l’Inps comunica al Comune che la richiesta di Grilli «non può purtroppo trovare accoglimento». L’Inps ricorda al Comune che da otto a 12 sportelli servono mensilmente, a seconda del periodo, tra i 4mila 500 e i 6mila utenti. Di questi, una parte importante va allo sportello proprio per il sostegno al reddito. «Pur pienamente condividendo con codesto Comune l’esigenza di dare risposta pronta alle impellenti necessità di questa fascia di soggetti deboli, è evidente che, su questa base, appare inopportuna la dislocazione di personale Inps a favore solo di questi cittadini: significherebbe ridurre drasticamente il servizio alla stragrande maggioranza degli utenti dell’istituto. Non risultano iniziative analoghe sul territorio reigonale, né altri Comuni le hanno richieste». E ancora: «Merita osservare come molti di tali accessi avvengano in seconda istanza rispetto a richieste di informazioni che gli utenti non riescono a ottenere da parte di codesto Comune». Ciò detto, l’Inps offre che alcuni suoi dipendenti vadano in affiancamento parziale allo sportello comunale.

Sul tema interviene il segretario provinciale del Pd Giancarlo Ressani: «Premetto che questo è un tema su cui non è opportuno costruire contrapposizioni fra destra e sinistra, ma lavorare assieme per risolvere il problema». Ciò detto, riprende i contenuti della missiva dell’Inps: «È grave leggere che la gente si deve rivolgere all’istituto dopo che il Comune non ha saputo dare risposta. L’assessore Grilli ha definito abnorme la misura, che invece è uno strumento necessario, pur con i problemi che nessuno nega. A pensar male mi vien da dire che c’è una volontà politica».

La Lista Dipiazza si fa carico di rispondergli con una nota in cui si afferma che la lettera di Inps esprime una volontà di collaborazione con il Comune. E si aggiunge: «Ma se va riconosciuto l’impegno degli enti citati a cercare di migliorare una situazione estremamente critica e complessa, è importante che i cittadini, e in particolare i beneficiari delle misure di sostegno al reddito, sappiano che il vero problema sono le norme dettate dalla Regione che al momento costituiscono un ostacolo insormontabile per una semplificazione delle procedure».

Conclude: «L’assessore Grilli ha più volte ribadito che è necessario modificare il testo della legge regionale per rendere la misura regionale completamente autonoma e staccata da quella nazionale, per evitare che i due procedimenti burocratici si incrocino, ingenerando aggravamenti istruttori e inevitabili ritardi. L’esternazione di Ressani non fa altro che alimentare inutili e poco costruttive polemiche su un problema generato dallo stesso Pd, al governo della Regione».

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