Guerra di cartelli tra europeisti e "patrioti" sul fiume Isonzo
GRADISCA. Isonzo “conteso” fra europeisti e patriottici. E di mezzo ci finiscono i cartelli recentemente affissi da alcuni comuni isontini. La nuova cartellonistica dedicata all’Isonzo “Fiume sacro ai popoli d’Europa” era stata installata da marzo ad aprile scorsi con diverse cerimonie fra Sagrado, Gradisca d’Isonzo, San Canzian d’Isonzo e Fiumicello, le municipalità che avevano aderito al progetto. Ma la decisione non deve essere piaciuta ai più irriducibili “patriottici”.
Se l’intento dei quattro sindaci era ricordare tutti i popoli che sulle sponde del fiume avevano perso intere generazioni nella prima guerra mondiale, per qualcun altro si è trattato di uno sgarbo in piena regola. E cosi qualche notte fa l’amara scoperta: sui nuovi cartelli qualche mano ignota ha affisso dei fac-simile adesivi dello stesso colore con la scritta "Isonzo Fiume sacro alla Patria” a coprire il neonato riferimento all’Europa.
Amareggiati gli amministratori: dalla sponda gradiscana il vicesindaco e assessore alla Cultura, Enzo Boscarol parla di «atto che si commenta da solo: nel 2017 il fiume e la storia che rappresenta dovrebbe unire, non dividere», mentre la prima citadina di Sagrado, Elisabetta Pian, ha comunicato l’avvenuta denuncia alle forze dell’ordine per atto vandalico.
Le indagini sono in corso per capire chi sia stato l’autore del gesto anche sulla sponda gradiscana: del caso è interessata la Polizia locale. «Vogliamo superare i confini – aveva spiegato il sindaco di Sagrado Elisabetta Pian illustrando l’iniziativa – valorizzando il carattere transfrontaliero e simbolico dell’Isonzo».
L’iniziativa peraltro continuerà fino a luglio con gli appuntamenti dedicati ai bambini delle scuole elementari di Sagrado che avranno l’opportunità di confrontarsi assieme ai loro coetanei dei paesi gemellati. Con la slovena Branik ci saranno dei laboratori per riflettere sul valore del fiume mentre gli amici ungheresi di Gyorsag saranno ospitati proprio a Sagrado in luglio mentre dal gemellaggio con Poggersdorf nascerà un incontro di cori. «L’Isonzo è simbolo di fratellanza tra i popoli, un fiume che unisce e che deve ispirare la costruzione di un’Europa forte, capace di promuovere la civiltà e nella quale noi cittadini dobbiamo essere i primi garanti della pace. Per lunghi anni le nostre terre sono state tormentate e divise e siamo riusciti nel tempo a ritrovare l’unità tra i popoli. L’Europa oggi ci dà prospettive di pace ma dobbiamo esserne noi cittadini i migliori garanti», ribadisce Pian, asserendo evidentemente a un gesto, quello dell’altra notte, che non unisce ma divide.
L’iniziativa dei nuovi cartelli “europeisti” sull’Isonzo era nata su proposta da Antonio Boscolo della Croce rossa e dell’Unuci ed era stata accolta con entusiasmo dalle amministrazioni comunali. All’inaugurazione erano intervenuti non solo i sindaci, ma anche la deputata europea Isabella De Monte, la senatrice Laura Fasiolo, l’assessore regionale Sara Vito, il rappresentante austriaco del Comune di Poggersdorf Hillmar Suttinger e la Compagnia carabinieri di Gradisca, che ironia della sorte ora si trova a dover indagare sul “blitz” patriottico avvenuto l’altra notte.
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