Guerra ai mercatini nel centro L’84% dei negozianti dice “no”
Erano stati pensati per rilanciare l’attrattività di Trieste, ma al momento pare abbiano prodotto anzitutto l’effetto di far arrabbiare i commercianti. Protagonisti della polemica, i tanto dibattuti mercatini su cui continua a puntare l’assessore al Commercio ed eventi correlati, Lorenzo Giorgi. L’allarme i commercianti l’avevano già lanciato - l’ultima volta - due settimane fa, in concomitanza con l’avvicinarsi di Piazza Europa, che già l’anno scorso aveva incassato un fiume di polemiche.
E adesso che l’inizio della fiera, previsto sabato 22 aprile, si fa imminente, la Confcommercio tira fuori dal cilindro un nuovo sondaggio secondo il quale l’84% dei soci è convinto delle ricadute negative prodotte dai mercatini promossi nel centro cittadino. I risultati sono emersi dopo che gli operatori del centro hanno interpellato, tramite WhatsApp, 167 fra aziende di commercio, artigianato e pubblici esercizi. Dati che però saranno smentiti proprio oggi dal Comune, con Giorgi che alle 12 incontrerà la stampa nel palazzo muncipale per descrivere, numeri alla mano, la “Reale situazione dei mercatini e delle mostre-mercato in città e loro collocazioni”.
La controffensiva comunale è dunque pronta, fermo restando che «l’unico obiettivo cui l’amministrazione comunale punta - anticipa Giorgi - è un ragionamento condiviso per ottenere il massimo risultato». Intanto però la Confcommercio sferza il suo attacco. Chiedendo «una corposa sforbiciata al numero di eventi, con una proposta commerciale monotematica e di qualità; più attenzione alle location prescelta per il loro svolgimento e per le esigenze delle attività economiche stanziali». La Confcommercio è forte di un incontro sul tema organizzato di recente con negozianti ed esercenti. Così il presidente Antonio Paoletti: «Abbiamo raccolto in questa sede le opinioni degli imprenditori di cui farci portavoce nei prossimi confronti sul tema con l’amministrazione comunale. La questione, d’altronde, è da oltre un anno oggetto di dialogo ed in qualche circostanza pure di contrapposizione, nei nostri rapporti con i nostri interlocutori istituzionali ai quali, più volte, abbiamo ribadito la priorità di una programmazione condivisa». E giù i numeri.
La Confcommercio rileva che, da aprile a dicembre prossimo, sono previsti 86 eventi, di cui 42 nel cuore del capoluogo regionale e 44 invece nelle aree immediatamente a ridosso dello stesso, in alcuni rioni ed in periferia. «La ripresa dei consumi è ancora lenta - ancora Paoletti - e la pressione fiscale spropositata. Se a questo aggiungiamo pure i prossimi insediamenti commerciali di ampia metratura previsti in varie aree del territorio, dal Silos all’ex Fiera, per citarne solo alcuni, riteniamo non debbano essere aggiunti altri fattori penalizzanti per il settore, come appunto un numero eccessivo di mercati e fiere, che, peraltro, non rappresentano un valore aggiunto per le presenze di visitatori».
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