“Guerra” a botti e petardi da Trieste a Duino Aurisina

Il Consiglio approva una mozione per vietarli. Tolleranza zero nei Comuni minori per tutelare cittadini e  animali
Un petardo in piazza Ponterosso in una foto di qualche Capodanno fa
Un petardo in piazza Ponterosso in una foto di qualche Capodanno fa

TRIESTE Un Capodanno completamente “botti-free”? Quella che fino a poco tempo fa poteva sembrare quasi un’eresia in un Paese che, per tradizione, ha sempre celebrato la notte di San Silvestro a suon di fuochi e petardi, è invece una scelta che sta prendendo piede in molte città italiane.

Se nella nostra provincia San Dorligo della Valle, Muggia e Duino Aurisina hanno già deciso di dichiarare guerra a fuochi d’artificio, petardi e qualsiasi altro materiale pirotecnico per motivi di sicurezza, più di qualcuno auspica che anche Trieste segua la stessa strada.

Una richiesta, quella proveniente soprattutto dagli amanti degli animali, raccolta dal consigliere di Forza Italia Piero Camber, che ha presentato una mozione urgente per chiedere al sindaco di emettere un’ordinanza ad hoc, mozione già approvata dal Consiglio comunale con 28 sì e 6 astenuti.

«I botti sono pericolosi per le persone e per gli animali: oltre a essere causa di morte, ferimenti e traumi possono causare danni inimmaginabili, in particolare a questi ultimi- spiega il forzista -. Nei gatti e nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire da giardini e recinti, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Senza contare le conseguenze per uccelli, mucche, cavalli e gli altri animali. Credo che ci siano molti altri modi per festeggiare il Capodanno».

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Da qui la mozione che invita il sindaco a emettere un’ordinanza che vieti, dal 30 dicembre al 2 gennaio, «di fare esplodere botti e/o petardi di qualsiasi tipo in luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati, all’interno di scuole, condomini, ospedali, case di cura, comunità varie, uffici pubblici e ricoveri di animali, in tutte le vie, piazze e aree pubbliche dove transitano o siano presenti delle persone» come si legge nel documento, che limiterebbe la possibilità di far esplodere i botti cosiddetti “declassificati” di libero commercio «in zone isolate o comunque a debita distanza dalle persone e dagli animali».

«Lo spunto della mozione è condivisibile, anche se non di semplice attuazione - commenta il sindaco Cosolini -. Cosa dovremmo fare, schierare centinaia di vigili che controllino terrazzi e balconi di tutta la città dalle 23 del 31 dicembre alle 2 del mattino? Più che un divieto totale credo si possa ragionare su un’ordinanza di “contenimento”: lunedì (oggi) incontrerò l’assessore all’Ambiente Laureni e gli uffici e vedremo come dare attuazione concreta alla richiesta del Consiglio».

Nell’attesa, si cerca di far leva sulla sensibilità dei triestini, lanciando un appello affinché il Capodanno venga festeggiato sì tra saluti e gesti di amicizia, ma nel silenzio. A farlo, con una nota «a nome e per conto dei 21mila cani di Trieste», è lo stesso assessore Laureni: «Diciamo no a botti e petardi. Facciamo una scelta di rispetto e di considerazione. Se festa dev’essere, che sia per tutti» scrive.

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Ad aver deciso di intraprendere la strada del divieto totale ormai da diversi anni, è invece il Comune di Muggia, che è andato ben oltre l’ordinanza ad hoc, inserendo la norma nel regolamento di polizia urbana: «Noi siamo botti-free tutto l’anno» conferma il sindaco Nerio Nesladek, che precisa come anche quest’anno non ci saranno fuochi d’artificio “ufficiali” a salutare il 2016: «Qualche anno fa uno dei fuochi ha bucato la finestra del Municipio causando il principio di incendio - ricorda -. Dopo quell’episodio non li abbiamo più riproposti».

Se l’amministrazione di San Dorligo ha annunciato qualche giorno fa la decisione di mettere al bando botti e mortaretti, a seguire la stessa linea sarà anche il Comune di Duino Aurisina: «Lo scorso anno ci siamo limitati a un “richiamo” alla prudenza, ma non ha funzionato - ammette il sindaco Vladimir Kukanja -. Quest’anno, vista anche la richiesta del territorio, abbiamo deciso di emettere un’ordinanza per vietare ogni genere di fuochi o petardi per ragioni di sicurezza. Si può festeggiare in molti altri modi il Capodanno, i botti non sono indispensabili».

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