Guasto elettrico all’altezza di Udine: treni nel caos e pendolari in rivolta

Soppressi sette convogli. Altri nove arrivati con ritardi fino a 2,5 ore. I passeggeri: «Girone dantesco»

TRIESTE. «Vergognatevi», tuona il comitato dei pendolari sul suo blog chiedendo il risarcimento danni. Con tanto di punto esclamativo per commentare una situazione da «girone dantesco» dovuta al black out che ha interessato i treni da e per Udine nella mattinata di ieri. Secondo quanto riferito da Rfi, un guasto alla linea elettrica di alimentazione, avvenuto alle 5.30 nella stazione del capoluogo friulano, ha causato l'inibizione di tre binari e di conseguenza il blocco della circolazione fino alle 7.30. Ad aumentare i disagi anche alcune criticità in un cantiere programmato lungo il tratto Mestre-Mogliano Veneto. La riapertura della linea è avvenuta alle 8.30, informa ancora Rfi.

Nella ricostruzione dettagliata anche del comitato sono stati 16 i treni regionali coinvolti, di cui 9 con ritardi fino a due ore e mezza (verso Venezia) e 7 soppressi, anche in direzione Trieste e Gorizia. Un «bollettino di guerra», riassumono i pendolari. Con «pesantissimi disagi» per gli utenti, stimati in quella fascia oraria tra i 10 e i 15 mila. Tra questi, pronto ad andare da Udine a Trieste, anche il consigliere regionale grillino Cristian Sergo, che proprio due giorni fa ha interrogato su biglietteria online e ritardi dei giorni scorsi e racconta di una situazione «da circo», ieri, «senza che nessuno ci dicesse cosa fare o dove andare».

«Sotto accusa ancora una volta il servizio informativo di Rfi e Trenitalia - si legge nel blog -, andato completamente in tilt. A Udine in stazione regnava l’anarchia, con continui ordini e contrordini, in perfetto stile Fantozzi. Quello di oggi (ieri per chi legge) è solo l’ultimo episodio dopo due settimane assolutamente da dimenticare per i pendolari. Già nei giorni scorsi avevamo inviato varie note a Trenitalia e alla Regione Fvg, evidenziando una situazione che ha fatto fare un grande passo indietro al servizio Fs, che fino all’estate registrava buone performance sia per puntualità che per affidabilità».

Nel mirino c’è l’organizzazione. «Non è giustificabile abbandonare i passeggeri con il personale di bordo lasciato a fare da parafulmine senza istruzioni da parte delle sale operative», scrivono i pendolari condannando la società: «Nelle ultime abbiamo sentito ogni tipo di giustificazione, mai però la parola “scusate”. Quando una squadra non gioca bene e perde, l’allenatore è il primo a pagare, così riteniamo che i vertici regionali delle direzioni di Trenitalia e Rfi debbano essere rimossi dall’incarico per dare una scossa all’ambiente evidentemente sfiduciato e allo sbando organizzativo».

Non si dimentica, infine, che la Regione bandirà a breve la gara per il trasporto pubblico su ferro. E già si avverte: «Se Trenitalia vorrà la riconferma del contratto, questa non è la strada giusta». La prima risposta dell’assessore regionale ai Trasporti Graziano Pizzimenti è la convocazione di un tavolo con Rfi e pendolari il prossimo 5 dicembre, con l’obiettivo di sollecitare la compagnia a ridurre le criticità, mentre il comitato chiederà alla Regione di studiare una forma di ristoro per gli utenti.

 

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