Guasto al centralino nel week-end Fuori uso i telefoni del Comune

L’impianto aveva un’autonomia d’emergenza di otto ore, consumate inutilmente prima della riapertura Intera giornata di uffici in tilt e disagi per l’utenza. Martini: «Il gestore dell’appalto è intervenuto tardi»
Di Piero Rauber
Foto Bruni 05.01.13 Mikez e Jakez:a S.Giusto e sul municipio di piazza Unità
Foto Bruni 05.01.13 Mikez e Jakez:a S.Giusto e sul municipio di piazza Unità

Se esistesse, per assurdo, la regola anti-burocrazia del silenzio-assenso in tempo reale per le richieste fatte via telefono a una pubblica amministrazione, il Comune, in queste ore, navigherebbe in un oceano di guai. Ieri, infatti, praticamente per tutto il corso della giornata lavorativa - a causa di un’apparecchiatura elettrica rimasta “fulminata”, per riparare la quale è arrivato a Trieste appena nel pomeriggio un tecnico “spedito” da Mestre - se un cittadino-utente chiamava il centralino del Municipio, il famoso 040/6751, o digitava un qualsiasi interno “passante”, otteneva come risposta il classico segnale d’occupato che risuona, solitamente, quando dall’altro capo la cornetta è staccata.

Era sin troppo facile, provando e riprovando un paio di volte a stretto giro, gettare frettolosamente (e ingiustamente) la croce sui “comunali” di turno, immaginandoli a bere il caffè. Niente di tutto questo. La responsabilità di una simile situazione non era attribuibile al personale. Né era riferibile a un altro soggetto (a sua volta ex pubblico) cui, di norma, si dà comodamente addosso: la Telecom, come erogatore diretto del servizio o come titolare della rete su cui “corre” la linea controllata da altra compagnia. Colpa invece, come si diceva, di un guasto che ha colpito la “centralina” elettrica che gestisce il “centralino” telefonico, appunto, di tutto l’ente, eccezion fatta per la centrale operativa della polizia municipale che risponde a un numero autonomo rispetto al “prefisso” 6751. L’impianto, situato al piano terra del retro-Municipio di largo Granatieri, ha i suoi annetti - circa 15 - ma ha pure il suo sistema di funzionamento d’emergenza, a “batteria”, che dura otto ore, in modo da consentire che nel frattempo vengano fatte le riparazioni del caso. Ma il caso, o meglio sarebbe dire la sfortuna, stavolta ha voluto che l’apparecchiatura si “bruciasse” nel week-end, e che nel week-end stesso si bruciassero inutilmente, e senza che se ne accorgesse nessuno, le otto ore d’autonomia. Così, ieri mattina, alla ripresa del lavoro negli uffici dopo un fine settimana speciale e non qualunque, posto che per la concomitanza del 25 aprile al venerdì era da giovedì che era tutto chiuso, il problema è piomato senza “paracadute”.

«Il guasto è stato accertato e segnalato alle 8.11, il tecnico è arrivato qui da Mestre verso le 16, mentre da contratto ci si sarebbe dovuto garantire un intervento entro due ore, siamo insoddisfatti, vedremo se adire le vie legali dato che proprio in mancanza di interventi nei tempi indicati sono previste penali», ha spiegato nel tardo pomeriggio - mentre il “6751” continuava ad essere sempre occupato - la vicesindaco Fabiana Martini. L’appalto, ha precisato la numero due della giunta Cosolini, non riguarda solo il Comune di Trieste ma è centralizzato ed è affidato all’impresa Vitrociset dalla Consip, “centrale acquisti” della pubblica amministrazione.

Per tutto il giorno, così, non solo chi chiamava da fuori lo faceva a vuoto, ma nemmeno i “comunali” potevano telefonare da linea fissa, né verso l’esterno né tantomeno tra di loro. Si è sopperito - per quanto si poteva - con la posta elettronica, quella sì che funzionava, e con i telefonini “aziendali” (che sono circa 500, riservati ai più graduati, ma i numeri di questi mica sono a disposizione del pubblico...). Disagi per l’utenza e uffici in tilt, insomma. «Per evitare che in futuro possano ripresentarsi questi problemi - ha aggiunto Martini - l’amministrazione sta valutando la “migrazione” alla telefonia Voip su banda larga come da progetto regionale di cui Trieste è capofila. Ma i tempi di realizzazione dipenderanno dalle disponibilità finanziarie sia della Regione che del Comune».

@PierRaub

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