Gruppo Uljanik, lo spiraglio sui salari non ferma la protesta
POLA In arrivo il salario di luglio per i dipendenti dei cantieri del Gruppo Uljanik, lo Scoglio Olivi e il 3 maggio di Fiume. Lo ha annunciato ieri la Tv pubblica citando fonti ufficiose. «La direzione aziendale riceverà l’ok dalla Commissione Ue per la richiesta di un credito bancario con le relative garanzie statali che verrebbero trattate come contributo del governo al processo di ristrutturazione aziendale». La novità non ha perà fatto desistere i sindacati e il comitato di sciopero dalla manifestazione di protesta annunciata per oggi a Zagabria.
Ma ci sono anche altri nodi da affrontare. Ieri il comitato di sciopero ha discusso sulla posizione della società americana Scenic Cruises, che ha chiesto di poter ingaggiare operai di ditte cooperatrici esterne da inviare nel cantiere polesano così da proseguire la costruzione della nave da crociera commissionata. Il comitato si è riservato una risposta dopo l’incontro di oggi con il premier Andrej Plenković. Ma i sindacati paiono dibisi. Secondo Boris Cerovac, del Sindacato adriatico, si tratterebbe di una situazione pericolosa: «Versino la paga di luglio e saremo noi a completare la nave». Così invece Gino Sverko, del Sindacato dei metalmeccanici: «Il committente aveva messo mani al portafogli quando non c'era denaro per i lavoratori del 3 maggio, per cui dobbiamo dare una risposta positiva. Anche perché - ha aggiunto - se dicessimo no è assai probabile che il committente trasferisca la nave in costruzione in altri cantieri. È una commessa da 125 milioni di dollari, cui si aggiunge l’accordo già raggiunto per una seconda unità simile. Se rinunciamo al lavoro - ha concluso - dal fallimento non ci salva nessuno».
Intanto ieri per la prima volta dall'inizio della vicenda di Scoglio Olivi si è fatta sentire la Dieta democratica istriana, al potere nella penisola. In conferenza stampa il leader Boris Miletić ha ribadito che l'unico obiettivo del partito è mantenere la cantieristica navale e i posti di lavoro, smentendo energicamente le voci secondo cui si punterebbe a trasformare Scoglio Olivi in area da riservare a costruzioni per il settore turistico. Il futuro della cantieristica - ha ammonito Miletić - è però nelle mani del governo. «L'Istria ha più volte aiutato il resto della Croazia - ha chiuso - ora dovrebbe essere il governo a darci una mano». —
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